Il caso al-Dura: ovvero quando l’informazione prevalica la realtà dei fatti
Un caso controverso che ha creato non poche polemiche e strascichi sui media internazionali. Il caso è legato alla tormentata vicenda di Mohammed al-Dura e di suo figlio che nel 2000, secondo quanto riportato dal canale France 2, vennero tenuti sotto tiro da militari israeliani che colpirono mortalmente il giovane e ferirono il padre.
Il dibattito tenutosi venerdì presso la sala conferenze del Brufani ha avuto un incipit carico di polemiche. Infatti ad introdurre l’acceso dibattito è intervenuto, come rappresentante di France 2, il corrispondente da Roma del canale pubblico francese che ha tenuto a precisare come, in una situazione che vede coinvolte legalmente più parti, sia stato quasi necessario fare solo un breve discorso sul motivo per cui non si sarebbe seduto al tavolo della conferenza alcun rappresentante del canale francese. Tutto ciò per non ostacolare il procedimento legale intrapreso dalle parti.
Il moderatore dell’incontro Adrian Monk ha avuto il gravoso compito di gestire interventi sempre più accesi data la complessità della vicenda, che vede contrapposte la France 2 e Philippe Karsenty, fondatore del centro Media Ratings.
La spinosa questione di al-Dura infatti è finita in tribunale in Francia poiché, secondo Karsenty, è da mettere in dubbio la veridicità del video trasmesso. La teoria cospirazionista è la base su cui si poggia la battaglia, anche legale, che tiene in ballo da circa nove anni tutta la vicenda.
Sulla veridicità o meno del video se ne è discusso a lungo, esperti di ogni settore hanno dato il proprio parere, analizzando meticolosamente il video in questione. Ma ancora oggi non si è riusciti a dare una risposta definitiva su quello che accadde quel giorno.
La discussione del caso è, tutt’oggi, un’importante spunto per trattare un argomento più generale come quello del potere dei media e dei problemi derivanti dal mondo dell’informazione, avvolte distorta.
Luca Bellusci