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Riso amaro

 Non è una nuova trovata etno-gastronomica dei trend setter, ma forse il metodo migliore per ascoltare notizie che, se prese seriamente dovrebbero portarci ad uno sgomento cronico. Abbiamo bisogno della satira e dell’ironia. Abbiamo necessità di farci raccontare i fatti in una maniera più smaliziata e diretta, per poter poi rifletterci su senza mezzi termini, senza l’edulcorazione dei toni pacati. Sono sempre stata convinta che la satira, la comicità (nelle loro forme più alte) sono tra i generi più difficili da realizzare perchè appunto l’autore deve coniugare una critica costruttiva all’umorismo. Ieri avevo voglia di satira e il festival mi ha accontentata, da mattina a sera. A partire dalla rassegna stampa di Michele Serra e Giovanna Zucconi, per terminare la serata davanti al cinema Pavone insieme a tanti che come me, guardavano un maxischermo, incuranti dell’umidità, per ascoltare Travaglio e Gomez parlare ancora una volta delle stranezze del nostro Paese.  Marco Travaglio Non voglio entrare nei dettagli perchè sarebbero cose note e rinote, e siccome non ho la forza comunicativa dei 2 autori, non voglio tediare il lettore con un riassunto scarno di una storia politica italiana, piena di dettagli a dir poco folkloristici e, che, nonostante la loro gravità e assurdità, stimolano appunto quella risata amara e piena di consapevolezza che vedo spesso nei visi delle persone quando affrontiamo certi argomenti.

Ma la mia voglia di sorridere tra le lacrime non si è esaurita qua. Nel pomeriggio sono andata al Pavone per farmi un’idea più chiara sul fenomeno Grillo. I 4 ospiti, Andrea Scanzi, Luca Telese, Jeff Israely e Marco Travaglio, hanno fatto un’analisi molto dettagliata di ciò che Grillo significa in questo momento. Grillo è un cittadino italiano incazzato. Oltre ad essere un cittadino è un comico che ha la possibilità di usare la sua professione per aprirci gli occhi sul malcostume e gli abusi di potere e le cose non le manda certo a dire. Urla, si infervora, diventa rosso. Questo è il suo modo di comunicare. Ed è un modo efficace. Ma Grillo non è un politico e non pretende di esserlo. Vuole un Parlamento pulito, come dargli torto?  Uscita dal Pavone, non mi sentivo ancora soddisfatta, sono andata quindi alla presentazione del libro di Barenghi, “Jena.Otto anni di agguati della belva più feroce del giornalismo italiano ” con Michele Serra e Giovanna Zucconi ed è stato come assistere ad una partita di ping-pong. Un continuo fluire di battute, rimproveri, frecciatine, con la Zucconi bravissima a stimolare le vene creative della Jena e dell’ozioso sull”Amaca. Come già anticipato, ho fatto anche parte della folla che in Piazza della Repubblica (che a questo punto potremmo ribattezzare Piazza della Seconda Repubblica), col naso all’insù assisteva a “Promemoria, viaggio nell’Italia degli ultimi 15 anni” di Marco Travaglio, con Peter Gomez. E’ questo il modo per rendere la gente consapevole. Se il libro non raggiunge tutti, allora diciamolo il televisione, nei teatri, nelle piazze, nei blog (http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/). Travaglio non è un comico, ma un autorevole giornalista giudiziario con un volto fotogenico e tempi teatrali perfetti, e si è dovuto reinventare appunto per raggiungere un’audience maggiore. Nonostante le posizioni dominanti, nonostante la scomparsa dei fatti, se l’informazione non va da Maometto allora Maometto deve cercare l’Informazione. E la ricerca dell’informazione perduta porterà sicuramente il lettore attento ad una visione completa e più cinica della realtà.

Arianna Terni

 

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