La comunicazione ambientale, dal giornalismo alla divulgazione
Esistono diversi linguaggi per spiegare le cause dei cambiamenti climatici e delle tematiche ambientali in generale: dall’inchiesta giornalistica al documentario, dai cartoni animati ai libri, gli strumenti di comunicazione sono, in modo diverso, efficaci e numerosi. Di questa varietà di linguaggi hanno parlato presso la Sala Lippi dell’Unicredit Marco Gisotti, direttore di Modus Vivendi e Gabriele Salari, giornalista e scrittore.
Partendo dall’antichità fino ad arrivare ai giorni nostri, è stata presentata una panoramica che ha toccato tappe fondamentali della nascita e dello sviluppo di una coscienza ambientale, come l’approvazione nel 1956 della prima legge sulla pulizia dell’aria emanata dal parlamento britannico, la nascita negli anni ’60 delle più importanti associazioni ambientaliste e la prima grande conferenza sull’ambiente a Stoccolma nel 1972.
Grandi appuntamenti i cui esiti, grazie anche al prezioso lavoro degli scienziati e alle inchieste giornalistiche, hanno contribuito a formare un ‘pensiero critico’ fondamentale per fare e capire la comunicazione legata alle questioni ambientali. Perché una buona comunicazione permette una buona comprensione del problema e pone di conseguenza le basi per atteggiamenti e azioni giusti e responsabili.
Indiscutibile resta il ruolo del giornalista, ruolo di responsabilità, di impegno ma anche di fiducia nei confronti delle associazioni e in generale degli operatori del settore, di chi cioè viene a contatto quotidianamente con i conflitti ambientali e si batte alla ricerca di soluzioni.
Barbara Chiodi