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La Gazzetta dello sport tinge di rosa il Festival

 Il quotidiano più letto d’Italia (oltre 3 milioni di persone sfogliano ogni giorno le sue inconfondibili pagine rosa), un sito internet che viaggia alla media di 720mila contatti unici giornalieri e, soprattutto, un pubblico fedele negli anni ed appassionato che partecipa attivamente: parli per la prima volta di giornalismo sportivo al Festival di Perugia e allora ecco che non puoi fare a meno di confrontarti con l’autorevolezza della Gazzetta dello Sport (video). All’hotel Brufani, di fronte ad un pubblico formato da giovani che aspirano a diventare i futuri cronisti sportivi, erano presenti alcune delle più prestigiose penne dello storico quotidiano milanese: il vicedirettore Gianni Valenti, l’esperto di motori Pino Allievi, il responsabile del sito web Diego Antonelli e soprattutto la prima firma del calcio, Alberto Cerruti.
 «Due sono gli aspetti fondamentali che raccontano i cambiamenti nel nostro mestiere – esordisce Cerruti – in primo luogo il rapporto con i protagonisti del mondo del calcio: una volta era facile entrare in contatto con loro, oggigiorno avvicinarli è un’impresa. Anzi, è più semplice intervistare un presidente. Colpa di certi addetti stampa che, anziché favorire il nostro lavoro, lo ostacolano e blindano i calciatori. In questo modo non solo si perde il rapporto umano ma anche la professionalità del nostro lavoro: non possiamo più fare domande o verificare certe notizie». Cerruti illustra poi come i giornalisti sportivi descrivono oggi gli eventi: «Un anno fa abbiamo lanciato un nuovo formato del quotidiano, passando al tabloid e inserendo il full colour: è cambiato il modo di scrivere, bisogna essere più sintetici nel commento di una partita e nelle interviste e la scrematura non è facile. Di una cosa, però, siamo orgogliosi: il nostro prestigio è rimasto intatto». Certe dinamiche non riguardano comunque solo il mondo del pallone: anche nei motori il mestiere di cronista non è più lo stesso. «La svolta si è avuta con Michael Schumacher – racconta Allievi – è stato il primo pilota a non parlare con i giornalisti: le interviste che leggevate erano frutto di dichiarazioni rilasciate ai suoi stretti collaboratori, in inglese, e rielaborate poi in italiano dall’ufficio stampa della Ferrari. Ma, messa da parte la sua parentesi, il rapporto con i protagonisti della Formula Uno e delle moto è più diretto di quanto avviene nel calcio».
 Ma come è stata raccolta dalla testata di via Solferino la sfida lanciata da Internet, la rete per antonomasia? «Siamo nati nel 1997 e in dodici anni siamo cresciuti in maniera esponenziale – spiega Antonelli – e stiamo poi lavorando sulla sezione in inglese. Il nostro lavoro è diverso da quello dei colleghi della carta stampata: c’è la necessità continua di cercare e produrre notizie, che nella stragrande maggioranza dei casi sono verificate e fornite tempestivamente, spesso prima degli altri». Caratteristica fondamentale è il rapporto con i lettori del sito: «Abbiamo un contatto immediato con loro e possono utilizzare vari strumenti per comunicare con noi – prosegue Antonelli – in 335mila formano la più grande community sportiva d’Europa».
 Internet, ma non solo: anche gli altri media che hanno più immediatezza della carta stampata, e la tv nello specifico (con Sky ed il digitale terrestre in primis), hanno cambiato il modo di lavorare: «Si parte dal presupposto che il nostro lettore, al momento di leggere i commenti delle partite, abbia già visto e rivisto i gol e sentito le interviste – è l’intervento di Valenti – ma di fronte a questa overdose di informazioni abbiamo le nostre armi da sfoderare: i commenti, i giudizi, i voti che possono interessare e incuriosire i lettori e che, soprattutto, gli altri non hanno». Un giornale che, dunque, ha saputo stare al passo con i tempi, lanciando il settimanale Sportweek (a proposito: il 18 aprile uscirà la nuova veste) e che adesso mira ad estendersi ulteriormente, con la creazione di altre redazioni regionali, e a lavorare su tutti i canali di informazione. Tutto questo proprio nel giorno in cui la Gazzetta spegne 113 candeline. Ed il regalo più bello è arrivato dal Festival che gli ha reso omaggio in occasione di questa importante ricorrenza. Il cielo è rosa sopra Perugia.

Simone Pierotti

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