La “roba esplosiva” dell’intervista di Paolo Bersellino
“Roba esplosiva”. E’ stata definita così l’ultima intervista al giudice Paolo Borsellino, tenutasi il 19 maggio 1992 nella sua casa di Palermo.
Due giornalisti francesi, Jean Pierre Moscardò e Fabrizio Calvi incontrarono il giudice due giorni prima della strade di Capaci, dove fu tolta la vita al Giudice Giovanni Falcone. Due mesi, dopo, il 19 luglio, Borsellino fu ucciso nell’attentato di via D’amelio a Palermo.
Un documento inedito, che in molti si sono rifiutati di trasmettere integralmente, tanto che si è dubitato addirittura della sua reale esistenza.
Roberto Morrione, direttore di Libera Informazione, l’osservatorio sull’informazione per la legalità e contro le mafie, racconta che l’intervista è stata scoperta quasi per caso.
La mandò in onda Michele Santoro, in Raggio Verde dedicata alla mafia. Ciò costò a Santoro l’allonatamento dalla tv e la sospensione dei suoi programmi.
Il contenuto dell’intervista tratta temi scottanti come il rapporto tra il mafioso Vittorio Mangano, stalliere di Berlusconi e accusato di essere colui che ritirava tangenti in Sicilia per conto di Fininvest, e Marcello Dell’Utri.
Paolo Borsellino si esprime poi in riguardo all’inchiesta di S. Valentino, che nel 1993 porto all’arresto di 180 persone.
Pubblicata per la prima volta nel 1994 sull’Espresso l’intervista dei due giornalisti francesi è l’ultimo inedito della vita di Borsellino,che, secondo le parole di Roberto Morrione, “lo ritrae sorridente e tranquillo.”
La sala gremita durante la proiezione del video e le parole di Roberto Morrione sono una testimonianza che il lavoro dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, dei giornalisti, magistrati e imprenditori ridotti al silenzio non è stato invano. La lotta alla mafia è un argomento sempre attuale. Quello che manca è maggiore informazione, obiettivo per cui Libera e Libera Informazione stanno lavorando.
Gerardo Adinolfi