Mafie a confronto, dai Pizzini a Skype
Le mafie si stanno evolvendo, grazie soprattutto alle nuove tecnologie. E’ quanto emerso nel corso delle interviste per la web-tv del Festival Internazionale del Giornalismo a Ruben Oliva, Piero Grasso e Petra Reski. Il filo conduttore di parte degli eventi di questa prima giornata è stato appunto il giornalismo antimafia, quello impegnato. E’ il caso dei due contributi video proposti da Ruben Oliva, O’ Sistema, in collaborazione con Matteo Scanni, e La Santa, realizzato con Enrico Fierro. Un’indagine che ha consentito ad Oliva di proporre un confronto tra la ‘ndrangheta di San Luca e la camorra di Casal di Principe. E’ stato singolare scoprire che gli ‘ndranghetisti siano stati i primi ad utilizzare Skype per le proprie comunicazioni, un sistema che il più delle volte ha consentito loro di riuscire ad evitare le intercettazioni telefoniche. Un fenomeno, quello calabrese, che, seppur sottovalutato, negli ultimi anni si è evoluto. Al presenzialismo tipico della camorra si contrappone spesso l’azione silenziosa della ‘ndrangheta che ha ramificazioni in numerosi Paesi del Mondo. Lo stesso Piero Grasso, procuratore Nazionale Antimafia ha potuto confermare che le mafie si stanno aggiornando. Dai pizzini di Provenzano alle nuove forme di comunicazione via internet ne è passato di tempo ed anche la magistratura si è dovuta mettere al passo coi tempi. Grasso ha anche confermato quanto è importante che i riflettori dei giornalisti restino sempre accesi su temi così impegnati. Naturalmente il ruolo dei giornalisti deve interrompersi nel punto in cui è necessario preservare le indagini. Petra Reski infine ha evidenziato come sia forte l’attenzione su queste tematiche da parte dei tedeschi. Il suo libro sulla mafia, non ancora tradotto in italiano, sta spopolando in Germania e già si parla di un nuovo caso Saviano.
Paolo Esposito