Qualità vs velocità nel giornalismo digitale
Al giornalismo digitale si richiede precisione, accuratezza ma soprattutto velocità. A furia di tirare, però, c’è il rischio che l’elastico si spezzi e che, in nome della rapidità, si sacrifichi la qualità. Come trovare, dunque, il giusto equilibrio tra i due fattori? Se n’è discusso ieri, all’Hotel Brufani, nell’interessante panel Verso contenuti online migliori, moderato da Justin Peters, direttore del Columbia Journalism Review online. «Di fronte a una pressione crescente – ha esordito Peters – spetta agli organi di stampa evitare contenuti ripetitivi e noiosi, sia per quanto riguarda la quotidianità che gli eventi straordinari».
A portare la loro testimonianza, alcuni protagonisti del giornalismo anglosassone, tra cui Aron Pilhofer, direttore interactive news The New York Times. «Siamo in un’era in cui tutto è online in tempo reale – queste le sue parole – per cui arrivare per primi ha un valore sempre minore. La cosa più importante è avere ragione». Così come è avvenuto di recente nel tragico attentato di Boston, dove la foga di dare un qualsiasi scoop aveva portato alcuni organi di stampa statunitensi a parlare di una ragazzina rimasta uccisa nell’esplosione. Salvo poi scoprire che si trattava di un bambino.
Certezza delle notizie ed attendibilità delle fonti sono dunque fattori fondamentali. Per Adam Baker, fondatore di Blottr, il segreto sta «nel creare una rete di persone fidate che siano in grado di coprire le notizie e nell’utilizzare tecnologie innovative per assicurarsi di non sbagliare». L’errore si può pagare caro, soprattutto in termini di credibilità e affezione del pubblico. «Siamo tutti ossessionati dal raccontare – ha affermato Doree Shafrir, direttore esecutivo Buzzfeed– ma bisogna anche guardare a quello che i lettori vogliono. É per questo che una volta a settimana garantiamo un contenuto più ampio, in cui approfondiamo storie che non trovano spazio nella frenesia delle notizie in tempo reale».
L’unico intervento italiano viene dal direttore di fanpage.it Francesco Piccinini, per il quale «in un momento in cui non si ha il diritto di proprietà su nulla, non si può soltanto riportare ciò che dicono le agenzie stampa. Bisogna puntare su originalità e innovazione. Solo se dai qualcosa di diverso funzioni». La ricetta giusta, quindi, non dovrebbe escludere né velocità né qualità. Arrivare per primi conta tanto quanto arrivarci in maniera intelligente. E se proprio deve esserci un tocco di emozione, che sia controllata. Come le notizie, del resto.
Silvia Aurino @SilviaAurino