subscribe: Posts | Comments

Dati e inchieste: collaborare oltre i confini

Photo: Daniela D'Amico

Open data, data journalism e giornalismo investigativo. Questi i temi del panel discussion intitolato Dati e inchieste: collaborare oltre i confini, moderato da Liliana Bounegru, project manager di data journalism presso l’European Journalism Centre e direttrice di datadrivenjournalism.net.

Un dibattito intorno al mondo del giornalismo d’inchiesta e sulle relazioni che esso intrattiene con le nuove piattaforme tecnologiche. Per analizzare lo stato dell’arte del giornalismo investigativo, con Liliana Bounegru (foto), sono intervenute quattro personalità provenienti dalle due comunità che ruotano attorno al giornalismo di precisione e d’investigazione: James Ball, giornalista del The Guardian, Paul Radu, giornalista e direttore esecutivo di Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP), Jack Thurston, co-fondatore di farmsubsidy.org, e Friedrich Linderberg, hacker e membro di Open Knowledge Foundation.

Nel corso del panel, è stata affermata la crescente importanza che i dati resi pubblici online rivestono non solo per il giornalismo, ma anche per la partecipazione attiva dei cittadini alla democrazia. Si è discusso circa la relazione che chi si occupa di riunire, ordinare e dare valore ai dati che arrivano o che sono ricavati dagli atti resi pubblici da istituzioni e governi deve intrattenere con chi invece da questi dati deve ricavarne delle storie.

La comunità hacker, da un parte, e la quella del giornalismo d’inchiesta, dall’altra. Due realtà solo apparentemente distanti che, se collaborative, possono rivelarsi complementari ed efficaci nel monitoraggio dell’operato dei governi.

La prima (come riportato dall’esperienza di Linderberg e OKF), grazie alle conoscenze tecniche e tecnologiche, consta del lavoro di più persone che collaborano attivamente al fine di mettere a disposizione di tutti veri e propri archivi d’informazioni, facilmente consultabili online. I giornalisti devono essere poi in grado di interpretare i dati con i quali entrano in contatto, porsi delle domande e, da questi, ricavarne delle storie. Fondamentale in questo processo, è la capacità di fare rete attraverso la Rete. Giornalisti e hackers non possono più pensare di lavorare in maniera isolata. La convergenza tra lavoro tecnico e non tecnico – come ribadito da Ball -, deve basarsi su un numero minimo di regole comuni e condivise da ambedue le parti in modo da valorizzare le differenze che distinti team di lavoro e approcci diversi possono far emergere. Oggi non si può più pensare di lavorare da soli. Tale collaborazione non può più essere pensata in piccolo: emerge quindi la necessità di costruire infrastrutture capaci di travalicare i confini nazionali e connotare tale condivisione di una dimensione transfrontaliera.

Un aspetto molto importante emerso durante il panel riguarda i metodi di finanziamento e le relative fonti: in questo senso, rilevante appare il ruolo giocato dalle fondazioni che scelgono di sostenere progetti riguardanti il giornalismo d’inchiesta.

Danilo Sergio – @DaniloSergio2

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *