Gratis non è lavoro
Grazie all’intervento di Ester Castano, Benedetta Tobagi, Matteo Valerio, Eleonora Voltolina.
Quanti di noi hanno collaborato con testate più o meno serie e per mesi, a volte anni, non hanno visto nemmeno l’ombra di un compenso, anche solo simbolico?
Quanti di noi all’email di richiesta di collaborazione con giornali, periodici e magazine online, hanno ricevuto la risposta “Accettiamo volentieri la sua proposta di collaborazione, tuttavia dobbiamo informarla che i suoi articoli non sarebbero remunerati”?
Gratis non è lavoro.
Gratis non è lavoro. Dobbiamo capirlo, una volta per tutte, ripeterlo a mente, poi ad alta voce e poi urlarlo, urlarlo a chi vorrebbe costringere tutti i giovani aspiranti giornalisti e fotografi a considerare il proprio lavoro solo un hobby.
La scrittura è hobby solo se rimane chiusa nel proprio cassetto, che sia carta o blog. Quando la scrittura diventa informazione, richiede tempo, impegno e risorse e smette di essere un passatempo: è lavoro.
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”: è l’articolo 36 della Costituzione Italiana, non una favola e nemmeno una legge creata ad personam.
Se vogliamo davvero essere rappresentanti di una svolta per la realtà del giornalismo italiano e del paese dove abbiamo scelto di lavorare, dobbiamo essere noi i primi a esigere che questo diritto sia rispettato.
E iniziare a dire no.
Alessandra Pradelli
@qualcosascrivo