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Repubblica Sera, il primo quotidiano italiano per Ipad: intervista a Luca Fraioli

Repubblica Sera coniuga un format “antico” come quello dei giornali serali con uno dei più recenti esperimenti in casa Murdoch, il “The Daily”. Il primo è stato “ucciso” dall’avvento della tv, il secondo si è rivelato un fallimento. Più che un esperimento, Repubblica Sera è una scommessa.

L.F. E’ certamente una scommessa. Il tentativo di Murdoch è fallito anche perché l’investimento iniziale era colossale e quindi, nonostante l’alto numero di abbonati, la struttura messa in piedi non era sostenibile.  La nostra idea è stata è più modesta: creare una piccola redazione che facesse confluire sul giornale della sera, che esce alle 19 sui tablet, il lavoro dei giornalisti già impegnati per il quotidiano. Abbiamo fatto sforzo minimo per valutare l’accoglienza da parte dei lettori. che è stata abbastanza buona: quotidianamente abbiamo circa 10 mila lettori. Rispetto ai giornale serale storico,  fallito a causa costi e tempi di produzione non compatibili con la rivoluzione digitale, il nostro prodotto è molto più rapido ed economico: alle 18 chiudiamo l’edizione e alle 19 siamo in linea. Repubblica cerca di dare alla propria community di lettori un ampio spettro di prodotti tra cui scegliere: cartaceo, disponibile anche in pdf, sito internet, giornale della sera.

 Qual è il valore aggiunto offerto da Repubblica Sera rispetto a prodotti simili ma gratuiti? Perché il lettore dovrebbe scegliere voi?

 L.F. Abbiamo portato agli estremi l’idea di Scalfati alla base di Repubblica: settimanalizzare il quotidiano, trasformarlo in uno strumento di approfondimento della realtà. Con Repubblica Sera, anche nella grafica, abbiamo prodotto un settimanale patinato che esce ogni giorno. Cerchiamo di dare più profondità alla notizia. Se il sito è più utile per essere aggiornati sulle ultime news, il lettore alla ricerca di analisi e approfondimenti si rivolge a Repubblica Sera. il di più è proprio questo: il contributo di commentatori e analisti del giornale, offerto utilizzando le potenzialità multimediali del tablet.

 Quali saranno le prossime tappe “digitali” di Repubblica? Quali contenuti saranno a pagamento e quali gratuiti?

L.F. Più che espanderci creando nuovi prodotti, dobbiamo pensare a come distribuire sulle diverse piattaforme la grande mole di informazione da noi prodotta. Vogliamo rafforzare la leadership del sito, che resterà gratuito, mentre quei contenuti dall’alto valore aggiunto per la community di Repubblica saranno a pagamento.

Pietro Lombardi

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