subscribe: Posts | Comments

Repubblica.it: dalla pratica alla teoria

Photo credit: Paolo Visone

Un incontro ravvicinato con Giuseppe Smorto per conoscere la realtà di repubblica.it e discutere delle nuove sfide del giornalismo. Questo il contenuto del workshop svoltosi il 25 aprile presso il centro servizi G. Alessi che ha visto come protagonista il condirettore della versione online di uno dei quotidiani più letti d’Italia. Il titolo scelto per l’incontro, “repubblica.it: dalla pratica alla teoria”, pone subito la prima questione, ovvero come conciliare la tradizione del giornalismo cartaceo con l’avanzata dirompente di quello web. «Il giornalismo non è in crisi, – chiarisce subito Giuseppe Smorto – semmai è in crisi un modo di fruire i contenuti giornalistici. Prima all’interno di Repubblica la versione online era considerata la brutta copia del cartaceo, ora siamo diventati la ‘locomotiva’ del gruppo. Ma il giornale rimane il ‘vagone di lusso’».

A differenza di quanto pensano in molti, infatti, per il condirettore di repubblica.it non si tratta di un processo a senso unico. «É evidente che il digitale sia più competitivo, – ha continuato Smorto – ma questo non significa che si andrà verso la scomparsa totale del cartaceo. La nostra intenzione è separare nettamente i contenuti dei due formati. Repubblica.it si occupa dell’informazione in tempo reale e valorizza l’aspetto multimediale. Sul giornale restano contenuti di alta qualità, approfondimenti e reportages. In questo modo garantiamo un’offerta informativa ampia e variegata».

Ma a che prezzo i lettori potranno godere di quest’offerta? Per Giuseppe Smorto «repubblica.it non sarà mai a pagamento, ma alcuni contenuti lo diventeranno necessariamente. Finora l’errore più grave è stato pensare che tutto potesse essere gratuito. Ma il vero giornalismo non può essere a costo zero. Se così fosse avremmo giornalisti in mano ai gruppi di potere e agli inserzionisti». Indipendenza, dunque, ma anche velocità e capacità di saper fare tutto. Questo è quello si richiede ai giornalisti cosiddetti di nuova generazione. «Saper scrivere – ha concluso Giuseppe Smorto – non è più sufficiente. L’esplosione delle forme della tecnologia ci costringe a metterci in gioco e ad accettare nuove sfide».

Silvia Aurino

 

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *