C’è aria di Festival
Perugia ore 9:00.
Sembra un giorno come gli altri.
Corso Vannucci, semi-deserto, i camion che scaricano merci, qualche signore che passeggia e conversa con l’amico.
Sarà forse un pesce d’aprile questo festival del Giornalismo?
Mi avvicino alla Sala dei Notari e già vedo movimento.
Entrando, un piacevole brusio mi avvolge.
Jeans, scarpe da tennis e capelli scompigliati,ecco l’identikit del volontario.
Si sa, l’abito non fa il monaco, sicuramente non sarebbe l’abbigliamento adatto per una riunione dei giovani di Confindustria, ma questi colori, questi sorrisi e questo cicalare continuo mi fa capire di essere nel posto giusto.
Si parla delle nostre esperienze, della nostra vita, di tempo e traffico, si parla del più, si parla del meno, l’importante è che si parli.
Comunicare è la nostra missione.
Frementi, pieni di aspettative, i volontari sono i più puntuali alla Welcome Session.
Carta, penna, macchina fotografica e programma alla mano, decidiamo gli incontri da non perdere, ci diamo consigli e ci conosciamo.
Una Babele di culture, un unico scopo:
Partecipare attivamente ad una manifestazione che riunisce le migliori firme del giornalismo,un evento che vuole informare su avvenimenti, fatti, persone che spesso rimangono in sordina, superati nelle prime pagine da gossip.
Anche Enzo Iacopino, nel suo intervento, ha ribadito questo fatto, se prima si seguiva la regola delle 5W adesso fanno notizia le 5S (Sport, Spettacolo, Soldi, Sesso e Sangue).
Ma non al Festival.
E noi volontari potremo contribuire alla buona riuscita dell’evento, portando entusiasmo, vitalità, voglia di imparare e di mettersi in gioco.
Gli interventi della Welcome Session sono stati ben equilibrati tra il “vecchio” e il “nuovo”, hanno parlato Iacopino, Rometti e Oliviero, che ci hanno ringraziati per il nostro impegno nel cercare di migliorare questo imperfetto mondo, che ci hanno spinti a farci spazio in questa gerontocrazia, dove una persona di 40 anni viene considerata un giovanotto (senza nulla togiere ai 40enni, ma i giovani siamo noi), e ci hanno accolti con calore.
A rappresentare i volontari sono intervenuti Valeria Gentile, che ha letto la lettera del Presidente Napolitano, Alessandro di Maio, che nonostante i bagordi notturni ha fatto un intervento brillante e simpatico e Ali Al-Sumayin, un ragazzo del Dubai che ci ha conquistati col suo sorriso gioviale e gli occhi sorridenti.
Ci siamo veramente sentiti i benvenuti a questo Festival e per ringraziare gli organizzatori, non dobbiamo far altro che mantenere per tutta la settimana l’entusiasmo e la voglia di scoprire la città e i suoi ospiti.
L’incontro è finito verso le 10 e quando sono uscita dalla Sala dei Notari, l’atmosfera mi è sembrata cambiata; un timido raggio di sole si è fatto spazio tra le nubi, il Corso si è riempito, il vento, assiduo frequentatore della città, si è affievolito..eh si, c’è aria di Festival a Perugia.
Arianna Terni