Arriva fact checking, la piattaforma per la partecipazione civica sul web
E’ partito stanotte il nuovo progetto della Fondazione Ahref: fact checking. A presentarlo all’IJF12 sono stati i giornalisti Luca De Biase e Sergio Maistrello. La piattaforma nasce come strumento per la verifica e l’attendibilità delle notizie. Un interessante strumento per documentare delle ricerche e delle notizie in collaborazione con altre persone impegnate a indagare sulla verità.
I primi esperimenti di fact checking nascono in America e sono per la maggior parte specializzati nell’analisi e ricerca di notizie, fallaci o meno, di politica. Esempi sono Politifact.com o Newstrust dove vengono verificate le affermazioni dei politici e un “termometro della verità” registra il grado di veridicità delle loro dichiarazioni e delle loro promesse. In Italia il fact checker più famoso è il blogger Paolo Attivissimo, illustre scopritore di bufale.
Fact checking però è diverso e infatti Luca De Biase lo definisce così: “Fact checking come una speranza per migliorare l’informazione dei cittadini. Un metodo di raccolta e condivisione delle notizie che possa aiutare a superare l’idea che i cittadini non siano affidabili”; e aggiunge: “E’ facile da usare ed è una piattaforma aperta a tutti; non è solo per specialisti ma obbliga comunque alla serietà e prevede un sistema di remunerazione sociale come l’accrescimento della reputazione”.
Vediamo come funzione nei dettagli. Basta segnalare una notizia o un fatto che vuoi esaminare, proveniente da un giornale o da una trasmissione televisiva e documentarla con video, documenti, immagini, file audio e link. Successivamente per fare fact checking si aggiungono fonti a verifica della notizia; in più è possibile esprimere una votazione sull’attendibilità della notizia e scrivere commenti e il gioco è fatto. Chiaramente, come ricorda De Biase, il prodotto è ancora migliorabile ma è un primo passo per la collaborazione e la partecipazione dei cittadini alla verifica dei fatti e delle notizie e per una maggiore qualità del giornalismo.
Fabio Marcarelli