I grandi giornalisti ci aspettano!
Mentre stai decidendo se andare a vedere Mentana e Vespa (pro: magari se ne dicono quattro, contro: due ore di fila le faccio già dal medico e mi bastano), ti capita di incontrare un ragazzo qualunque, con qualche segno particolare. Abbronzato (ex-Premier docet), amico di Eto’o, conduttore del TG più seguito, addetto stampa della Nazionale di calcio. Ok, non è uno qualunque. E a dirla tutta non è nemmeno un ragazzo, visto che ha già 33 anni. Chi è? Jean Claude Mbede. Chiiii???? Va bene, qua non è conosciutissimo, eppure in Camerun è un’istituzione.
E in Italia che ci fa? Vacanza? Lavoro? No, esilio. Con una personale inchiesta ha raccontato di come i ministri nel suo Paese facevano tutto tranne che governare, delle mazzette che prendevano, dei ragazzini che molestavano. Ha fatto arrestare più di 30 personaggi chiave (un po’ come se venissero mandati in galera due governi…), diciamo che ha fatto un bel po’ di casino. E siccome in Camerun democrazia non è proprio una delle parole più utilizzate nel dizionario dei governanti, Jean Claude è dovuto scappare, e pure di corsa, in Italia. Rifugiato politico ma senza titolo di studio: la sua laurea non vale niente, e le redazioni non lo chiamano. Un paradosso per chi a 20 anni era addetto stampa del Camerun olimpico, vincitore a Sydney 2000, e poco dopo lavorava nella TV di stato (lo scriviamo volutamente piccolo).
Una gran persona, che decide di farsi una chiacchierata con noi, facendo aspettare Kevin Doris Ejon. Chiiii???? Una giornalista ugandese che ha intervistato nella giungla Joseph Kony, all’epoca imprendibile capo della guerriglia e ricercato dall’Onu per crimini di guerra. Adesso è diventato famoso per il video Kony2012 (se non l’avete visto vuol dire A. non avete Facebook e B. fate i giornalisti su Marte). Tutto questo per dirvi che stiamo conoscendo giornalisti nel vero senso della parola e che li facciamo pure aspettare!
Orgogliosi e sempre più fancazzisti
Fabio Andrea Seba