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Alla prossima… mio caro e dolce amico festival

E pensare che… neanche avrei dovuto esserci! Forse ha ragione chi sostiene che le cose più piacevoli e divertenti sono quelle inaspettate, quelle che ti prendono alla sprovvista. Sì, perché io, a questo festival non c’avevo proprio pensato. Poi, un giorno, durante la solita chiacchierata al lavoro, due colleghi, la buttano lì: “Ehi, perché non vieni insieme a noi? Vedrai che ci divertiamo!”. L’idea mi stuzzicava, però, conoscendomi, ero sicuro che mi sarei trovato a disagio. Timido, imbarazzato, per certi versi introverso, non vedevo quell’occasione come un’esperienza da provare a tutti i costi. Fin quando un giorno, dopo l’ennesimo supplichevole tentativo dei colleghi, decisi di accettare. Mai avrei immaginato che, a qualche giorno di distanza, questo festival, mi sarebbe un po’ mancato. Ed invece, sono sicuro che sarà così. Forse per l’atmosfera amichevole, forse per la qualità degli eventi, forse per l’importanza dei personaggi, o forse, molto semplicemente, perché mi sono divertito, ma questo festival, un po’ mi mancherà. Dopo le prime tre giornate ricche di spunti ed incontri interessanti, purtroppo, non sono riuscito a godermi la parte finale della manifestazione, ma credo comunque, in quei 5 o 6 eventi seguiti, di aver imparato qualcosa. E non è retorica. Non parlo solo di crescita dal punto di vista giornalistico, quanto piuttosto di una occasione per conoscere molti aspetti che non erano ancora venuti a galla. Dai più specifici e tecnici sul lavoro che un giorno mi piacerebbe riuscire a fare, a quelli emotivi e caratteriali legati ai miei amici. Passando intere giornate con loro ho potuto apprezzare sfaccettature differenti conoscendoli più a fondo. E secondo me è proprio questo l’elemento che fa la differenza, rendendo una chermesse così rinomata ed importante a livello giornalistico un momento di svago. L’elegante semplicità del festival mi ha coinvolto a tal punto dal portarmi a chiudere più in fretta possibile il lavoro per fiondarmi alla cerimonia di chiusura. Vino a fiumi, maree di giovani, e tante, tantissime, infinite risate assieme. Proprio quello che mi aspettavo. Il degno saluto che si riserva ad un caro, dolce e vecchio amico. Un amico piombato all’improvviso (grazie anche ad altri amici, nel vero senso della parola) nella tua vita, un amico destinato a rimanere nella tua mente e nel tuo cuore… ancora per un po’. E allora alla prossima… mio caro e dolce amico festival.

Federico Pastorelli

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