Carmen Consoli: “Senza sogni non c’è futuro”
Timida, imbarazzata, quasi impacciata all’apparenza; brillante, spigliata, divertente teatrale quando chiamata in causa. E’ l’immagine che traspare di Carmen Consoli, cantante di fama internazionale, siciliana doc, che intervenuta come ospite al Teatro Pavone ha ammaliato la platea per la sua elegante semplicità. Una chiacchierata tra amici più che un’intervista, quella con Luca Valtorta, interessante e profonda, vissuta affrontando temi di grande rilevanza, argomenti anche particolarmente delicati che esulano dal contesto strettamente legato alla musica, da sempre, colonna portante della vita di Carmen. La cantante etnea, perfettamente a suo agio, si dimena sul palcoscenico come se stesse comodamente seduta in poltrona a casa sua. Esilarante a tratti, con gag e citazioni siciliane, passionale e acuta quando pone all’attenzione del pubblico questioni tanto gravi quanto seriose, la Consoli strappa applausi a non finire. Partendo da “Mandaci una cartolina”, singolo di successo contenuto nell’ultimo album dal titolo “Elettra”, Carmen ricorda il padre, cui è dedicato e ispirato il nuovo lavoro, chitarrista che l’ha “costretta” ad intraprendere la carriera musicale. Uomo frizzante, ironico, pieno di hobby, capace di sdrammatizzare anche momenti particolarmente tristi, come in occasione del “funerale riuscitissimo” della nonna di Carmen, o quando si parlava della sua di morte: “Quando muoio vi mando una cartolina” (da cui il titolo del singolo). La discussione si sposta poi su Sanremo, festival in cui la cantante catanese, che ci tiene, sarcasticamente, a precisare, ha partecipato come ospite, e non come concorrente. Del resto, la Consoli “ama vivere la vita in maniera sana” e poco importa se le apparizioni televisive o nelle riviste di gossip tardano ad arrivare; non ce n’è bisogno. Quello è un mondo diverso, in cui la vera cultura, l’arte, dalla musica al cinema, passando per la pittura e il teatro, non hanno più spazio. Ed è qui che Carmen tira fuori tutto il suo disgusto e rigetto approfondendo il tema legato alla pedofilia, “gravissimo e serio”, della mafia, che “riduce la libertà negando la felicità”, e dell’omertà, che purtroppo regna sovrana nel nostro paese. Lo scenario orribile delineato, conduce, verrebbe da dire inevitabilmente, la cantante a ricordare la Catania dei bei tempi, quella in cui i valori sani, il dialogo tra le persone, i piccoli grandi eventi, riuscivano a rendere meravigliosa la vita. La musica può essere il punto di partenza da cui riscoprire l’arte, la cultura, o semplicemente sentimenti quali amore e felicità, che, da sempre, costituiscono l’ossigeno della vita. “Dietro un disco c’è sempre un pensiero”, “dietro una canzone, sempre una storia”, e solo la cultura, sana, vera, pulita, acqua e sapone, un po’ come Carmen Consoli, può darci quella spinta, quella marcia in più, e la speranza e l’aspirazione verso un obiettivo; perché “senza sogni… non c’è futuro”.
Federico Pastorelli