Alla ricerca dell’Altro. Teatro Pavone gremito di Negri, Froci, Giudei.
Grande pienone mercoledì sera al teatro Pavone per il secondo spettacolo teatrale offerto dal Festival Internazionale del Giornalismo, che ha visto come protagonista l’eterna lotta contro l’altro, lo spettacolo che porta il titolo di Negri, Froci, Giudei e Co. Il tutto si è svolto con la cronaca storica di Gian Antonio Stella e Gualtiero Bertelli, frammentata da ritmiche canzoni con le voci di Giuseppina Casarin e Rachele Colombo, sulle note del pianoforte di Paolo Favorido, il contrabbasso di Domenico Santaniello e i sassofoni di Maurizio Cavardi.
Le vicende narrate partono da molto lontano, dalla visione del mondo di nonna Elisabetta, una donna veneziana paragonabile a Erodoto, i quali sono accomunati dalla formula per cui la stima per l’altro è inversamente proporzionale alla sua lontananza, e dunque più si è lontani e meno si è stimati. Le storie si accavallano e si intrecciano in un susseguirsi apparentemente distaccato, e il mondo, lontano o vicino che possa essere, viene posto di fronte uno specchio: ecco, ora quello che sta a destra al di qua dello specchio sarà a sinistra al di là dello stesso. Per esseri più concreti, in Occidente le mode ci aiutano a svestirci, a denudarci; in Oriente ci si copre fino agli occhi. E ancora, l’uomo nero sente odore di cadavere vicino all’uomo bianco e quest’ultimo di noce di cocco vicino al primo! Una mamma bianca dice al suo bambino di stare buono altrimenti arriva l’uomo nero; una mamma nera dice al suo bambino di fare altrettanto, altrimenti arriva l’uomo bianco che lo morde.
Momento toccante quando la storia ripercorre gli anni dell’antisemitismo attraverso le foto d’epoca e il canto della lettera di un bambino deportato diventata una canzone. Ma il mondo è ancora una volta allo specchio, e così un medley di canzoni sprezzanti nei confronti degli Ebrei echeggia in platea. Una famosa canzone dice: “da che punto guardi il mondo tutto dipende”.
Il pubblico entusiasta ed energico applaude.
Danilo Taverna