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Stefano Bonilli: storia di un Ipad-victim

Da 15 giorni la sua vita è cambiata, più precisamente dallo scorso 3 aprile. Stefano Bonilli, giornalista fondatore di Gambero Rosso, ha programmato le vacanze di pasquali con molta attenzione: niente spiagge bianche e acque cristalline, ma un bel viaggio nella Grande Mela. Fin qui tutto normale, finché non si scopre che la meta è stata scelta per un motivo ben preciso: poter essere a New York ad acquistare l’Ipad senza aspettare l’arrivo in Europa del nuovo prodotto della Apple.

Bonilli non si è accontentato di un Ipad, ma ne ha acquistati ben due. Appena arrivato negli Usa, alle 5 di mattina, si è presentato all’Apple Store nella Quinta Strada, ad aspettarlo due lunghe file di “mela-dipendenti”, la prima destinata a chi aveva prenotato il tablet (tra questi Bonilli) e la seconda composta da coloro che speravano che rimanesse un Ipad anche per loro. Un assalto in piena regola.

Da quel giorno la vita di Bonilli è cambiata. I primi giorni di utilizzo sono stati perfetti, a New York, infatti è disponibile una rete wi-fi che permette di connettersi ad Internet da ogni zona della città. Giunto a Roma , però, la “luna di miele” con il suo Ipad è terminata. Il giornalista, infatti, ha iniziato a vagare come un rabdomante alla ricerca della rete, e anche quando la trovava doveva ogni volta tirare fuori i documenti e registrarsi (come previsto dalla Legge Pisanu).

L’amore per il piccolo gioiello della tecnologia non è però stato offuscato dai problemi di connettività e, come racconta, “gli manca solo di dormire abbracciato all’Ipad”. Una vera e propria dipendenza, riuscirà Bonilli ad uscire dal tunnel dell’Ipad? Forse,  anche se probabilmente abbandonerà il suo compagno virtuale solo per un nuovo e più avvenieristico gadget tecnologico, entrando così in un nuovo tunnel.

Jessica Camargo Molano

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