I Volontari: E’ stato anche il nostro festival
Il mio festival. Il nostro festival. Eh si, perchè questo non è stato solo il Festival delle grandi firme del giornalismo mondiale, ma anche quello di tanti ragazzi, che come me, hanno percorso chilometri per vivere un’esperienza, ora possiamo dirlo con certezza, indimenticabile.
Carichi di umiltà e voglia di fare siamo arrivati a Perugia, con l’unica aspettativa di fare il nostro meglio e di divertirci. La press room dell’Hotel Brufani è diventata la nostra casa. Seduti lì, col proprio pc davanti, a ticchettare sui tasti per scrivere un articolo o un comunicato stampa. Abbiamo camminato per le sale del Brufani incrociando e salutando quasi da “colleghi” gli importanti ospiti del Festival, che non ci hanno trattato con superiorità, ma come loro pari.
Abbiamo avuto la possibilità di intervistare le firme più prestigiose di giornali, televisione e Internet.
Ci è stata data la possibilità di sbagliare, di commettere errori di inesperienza. Non so se o quanto abbiamo sbagliato, ma certamente abbiamo imparato molto. Tanto.
Ho imparato come si vive in un ufficio stampa, come ci si organizza nel seguire le conferenze, scrivere articoli e come porre le domande nelle interviste.
“Ho appreso molto di più in cinque giorni che in 3 anni di studio all’università”, qualcuno ha affermato.
Un festival interessante, non solo come esperienza ma anche nei contenuti. Tutti gli incontri che ho seguito mi hanno lasciato un segno, nel bene o nel male.
Ho conosciuto tanti ragazzi, tutti con la mia stessa passione, ma ognuno con le sue esperienze e i suoi racconti. Spesso si è parlato della difficoltà di intraprendere il mestiere di giornalista da parte di noi giovani. In parecchi lo sconsigliano, altri ci sfiduciano.
“Ci vuole passione-continuano a dirci- per fare questo mestiere”. Io questa passione l’ho vista negli occhi di noi volontari, ed è per questo che continueremo a credere in questa professione.
Perchè la strada è lunga e tortuosa, ma non senza uscita.
Gerardo Adinolfi