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Giornali studenteschi: si comincia da piccoli per diventare grandi

Sedici anni, jeans a vita bassa e facce assonnate. E’ domenica mattina, ma Letizia, Laura e Bernardo si sono svegliati presto, non volevano mancare al 1° convegno nazionale della stampa studentesca. Frequentano ancora il liceo, ma sono già dei piccoli giornalisti. “Da grande mi piacerebbe scrivere in un giornale e quindi ho deciso di iniziare ad esercitarmi con quello scolastico – racconta Letizia – il nostro giornale on line ci permette di occuparci di quello che maggiormente ci interessa”. Bernando le fa eco spiegando che accanto alle notizie di attualità, ci sono una serie di rubriche che vanno dalla musica allo sport senza dimenticare le ricette di cucina.
Ma cosa significa fare giornalismo studentesco? “E’ più che altro un laboratorio, un modo per affinare le nostre capacità di scrittura e per avere uno spazio tutto per noi – spiega Laura – non mancano le difficoltà, ma neanche il divertimento”.
Alla parola difficoltà Bernardo si scalda:“I problemi  principali sono di tipo economico: la scuola non ha fondi per finanziare il giornale, quindi non possiamo avere un’edizione cartacea perché non possiamo pagare la stampa; allo stesso tempo ci viene impedito di vendere spazi pubblicitari all’interno del giornale per raccogliere fondi da parte di privati. Insomma non ci danno soldi e ci impediscono di trovarli da soli”. Il problema, spiegano, è comune a molti altri istituti superiori. Alcuni giornali sono stati chiusi per mancanza di fondi, altri invece sopravvivono, ma “escono come e quando possono”, ovvero quando hanno i fondi necessari per pagare la stampa.
Ma gli studenti leggono il giornale scolastico? “E’ più difficile quando si tratta di un giornale online, infatti lo studente una volta di fronte al pc il ragazzo dovrebbe avere la curiosità di andare a vedere il sito e poi dovrebbe ricordarsi anche l’indirizzo. E’  proprio per questo che ci piacerebbe riuscire ad avere un cartaceo: nel momento in cui hai il giornale in mano sicuramente lo sfogli e se qualcosa ti incuriosisce leggi anche l’articolo”.

Jessica Camargo Molano

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