Non solo giornaletti. La stampa universitaria è viva e si fa sentire
Sono tanti e provengono da tutta Italia. Palermo, Roma, Urbino, Milano. Sono gli studenti presenti alla tavola rotonda dedicata alla stampa universitaria, e intitolata Giornali universitari: missione possibile. Hanno presentato la loro testata, difendendone con passione la qualità e gli impegni. Si sono confrontati sulle difficoltà e sugli obiettivi con cui, oggi, un giornale universitario deve misurarsi.
Tanti gli spunti di riflessione. Uno su tutti: i finanziamenti accademici.
La discussione è stata accesa e l’immagine che ne è emersa non fa onore all’università nostrana. Quasi tutte le riviste presenti non ricevono fondi adeguati dalla propria università, dirottati spesso su progetti che esibiscono una precisa paternità partitica. E se i soldi non arrivano, a far sopravvivere queste realtà sono soprattutto i commercianti, come ha spiegato la redattrice di Tascapane, rivista creata dagli studenti fuori sede di Ferrara. “ L’università concede fondi solo a chi ha rappresentanti nel consiglio di facoltà. Noi, che siamo un’associazione culturale, riusciamo a pubblicare solo grazie alle pubblicità dei privati”.
C’è chi vive solo sulla rete, come la testata dell’Università di Catania Step1, e chi nasce virtuale per prendere poi vita sulla carta, come la neonata Openhouse messa in piedi dagli studenti di Urbino. Raramente si qualificano come testate giornalistiche. L’associazione culturale è lo statuto più frequente. Le tirature si attestano intorno alle 5000 copie, fatta eccezione di L’universo, la rivista degli studenti della Svizzera italiana, che viene distribuita allegata al Corriere del Ticino in 46000 copie.
Al di là delle caratteristiche che distinguono ciascuna rivista una dall’altra, gli obiettivi sono per lo più comuni. Dar vita ad un laboratorio di idee. Costruire una piattaforma per il confronto e fornire un’informazione corretta ed indipendente. Uno spazio libero per esprimersi e, soprattutto, mettere in pratica le proprie competenze.
È una realtà dinamica e vivace quella della stampa universitaria. E smentisce quegli stereotipi che vedono i giovani come soggetti apatici, rassegnati a sostare ai margini di una società sempre più anziana
Giulia Zaccariello