Rassegna Stampa o Stampa Rassegnata?
Cornetto caldo, abbigliamento primaverile, Michele Serra e Giovanna Zucconi che, con gli occhi ancora socchiusi, ci intrattengono con le prime pagine dei quotidiani nazionali. Cosa chiedere di più? Magari notizie. Questa carenza di Informazione (con I maiuscola) traspare anche dall’ ironia dei due giornalisti. La Zucconi sfoglia le pagine alla ricerca di perle di saggezza, e il suo cercare non è affatto vano: Rossella che a proposito del G20 ha notato solamente le braccia muscolose di Michelle Obama, la Nazione che accoglie l’appello di Anna Falchi, “Ragazze non gonfiatevi il seno, io mi sono pentita!”. Ce n’è per tutti i gusti, ma forse queste sono notizie più adatte a riviste come Novella 2000 o Grazia. Sono i giornali che si adattano al pubblico o il pubblico deve subire questo abbassamento culturale nella carta stampata? Michele Serra, con fare rassegnato ascolta la sua collega annunciare queste inchieste di alto livello e ricorda di quando leggeva Cronaca Vera come fonte d’ispirazione per la sua satira. La stampa sta vivendo di clichè, di frasi fatte, di populismo. Titoli urlati per attirare l’attenzione, non tanto per metterci a conoscenza dei fatti, ma per fare il bello e il cattivo tempo negli umori dei lettori. E questo non è un discorso snob da pseudo-intellettuali, è una riflessione importante, perchè se il quotidiano vuole sopravvivere a questa valanga di mass media, deve capire la propria essenza. Perchè dovrei uscire di casa, andare dall’edicolante, comprare il giornale ad 1 euro, se le “news” sono già “olds”, se politica, attualità, relazioni internazionali, sono trattati in modo superficiale? Se compro un quotidiano dovrei trovarvi un valore aggiunto rispetto al giornale on-line o rispetto alle notizie che mi possono arrivare sul telefonino. Il giornale deve diventare identitario, deve permettere al lettore di allargare le proprie conoscenze su un argomento. A prescindere dal dilagare del luogo comune, a prescindere dalle tette mostrate anche sui 2 quotidiani più letti in Italia, è stato un incontro molto interessante e pieno di risate. Sigmund Freud diceva “L’umorismo è il più eminente meccanismo di difesa”. Prendiamola col sorriso, e magari nella prossima rassegna stampa inseriamo anche il Vernacoliere, che forse è più verosimile di tanti giornali che si spacciano per autorevoli.
Arianna Terni