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Lucia Annunziata: intervista alla figlia della carta stampata


Photo Martina Zaninelli

Lucia Annunziata ha presentato ieri al Festival il nuovo Huffington Post Italia: un giornale online che cerca di mantenere e riproporre sul web i principi della carta stampata.

Un commento sul governo Letta: sarà più in grado di governare rispetto a Bersani?
L’ho solo adocchiato: sarà veramente difficile far funzionare un governo del genere oltre il minimo indispensabile, perché al di là delle questioni degli scontri di principio e al di là degli uomini, i programmi sono stati per vent’anni nettamente diversi. Penso che sia un governo che non può espandersi oltre un certo numero di questioni, quindi è un governo limitato nel tempo e nello scopo.

Come legge la spaccatura all’interno del Pd, anche alla luce delle elezioni del Presidente?
Alcuni dicono che il Pd è un partito mai nato: oggi sicuramente è un partito che non è unito. Penso che negli anni si siano delineate alcune ragioni: innanzitutto credo che non sia mai avvenuto un amalgamo tra cultura ex-comunista e cultura ex-popolare/democristiana. Però nel tempo ritengo che ci siano state altre stratificazioni di tipo territoriale (partiti del nord e partiti del sud) e anche di gruppi, di interessi o di potere  (i sindaci, gli amministratori, i giovani): esistono al loro interno diversi interessi e culture che non sono mai riusciti a essere veramente omogenei, ma che adesso la crisi della politica fa esplodere.

Qual è l’importanza della carta stampata, durante questo periodo di digitalizzazione dell’informazione?
Io sono figlia della carta, cartissima! Ho cominciato a scrivere con la Lettera dell’Olivetti, ho visto il mio primo computer quando avevo 34 anni ed era un Radio Shack! Però io credo che la carta stampata sia stata, non a caso, il veicolatore del grande giornalismo e che lì dentro ci sia una cultura e anche una garanzia di solidità del giornalismo, che entrerà tutta dentro il web. Peraltro io credo che la carta stampata a brevissimo non morirà: si modificherà e probabilmente avrà anche uno spazio inferiore a quello che ha adesso in termini numerici. Però non credo proprio che morirà, perché è la matrice, è come una nave madre del giornalismo e le navi madri non muoiono!

Chiara Compagnoni

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