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Dopo la conferenza stampa, conto alla rovescia

press-conference5 Una pioggia scrosciante si riversa sul corso pavimentato del centro di Perugia, ma la vasca più famosa e calpestata della città non trabocca soltanto d’acqua. Dal fondo annebbiato, dai vicoli laterali spuntano visi incuriositi, tutti convergenti nello stesso punto. Davanti all’ingresso principale di Palazzo Donini, sede della prima conferenza stampa del Festival, prende forma una macchia indistinta di ombrelli e facce giovani che lentamente si allarga. L’acqua finalmente si arresta, ma fermenta un brusio. Nel mezzo qualche chiacchiera racconta storie ed esperienze, c’è curiosità l’uno dell’altro, elettricità. L’impressione generale che genera l’adrenalina è di essere nel cuore dell’evento, dall’interno. Dentro l’informazione. Perché non si tratta soltanto di prendere parte all’orchestrazione di un evento di livello internazionale. Una ragazza, solare e loquace, racconta dei suoi studi di lingue all’università di Perugia. Per lei il Festival è un’occasione incredibile di scambio culturale con tanti coetanei che stanno per arrivare in città da altri paesi del mondo, come lei attratti dalla varietà tematica degli interventi e dalla presenza di personalità di spicco dello scenario giornalistico mondiale. Altri due si riconoscono come conoscenti e si salutano calorosamente, c’è già l’eccitazione di condividere, inaspettatamente insieme, i retroscena di un avvenimento che molti di noi hanno inseguito con passione dalla prima edizione, pur nel susseguirsi serrato di dibattiti e conferenze, pur davanti a un maxischermo mentre la sala delle conferenze è gremita di gente. Qualcuno, parlando, cita nomi titanici: Sergio Romano, Seymour Hersh… A tutti sembra surreale poter godere di un’opportunità tanto preziosa, quasi non ci si crede. Eppure siamo là in attesa che si apra il sipario, con la differenza di essere dietro le quinte e non in platea. Da mesi conosciamo le nostre facce, piccoli quadratini colorati sparsi per blog e gruppi che gironzolano per la rete. Abbiamo dato per scontato che dietro a quei pixel ci sia un’identica passione: che sia il giornalismo, la scrittura, i nuovi media, la comunicazione, tutto fa capo all’interesse comune per l’informazione e il dibattito critico. Per cui quando ci incontriamo, molte cose dell’altro sembra si sappiano già. L’entusiasmo è in tutti lo stesso, in gruppo è ancora più contagioso. Inondiamo la sala affrescata del nostro ingenuo chiacchiericcio. Ogni spazio è riempito, i volontari del festival sono giovanissimi e scalmanati. Quando si abbassano le luci, però, nessuno più fiata. Parte un video di presentazione, realizzato da un blogger spontaneamente. La sequenza di scene e immagini è in sintonia con lo spirito di tutti noi. Quella di Perugia è una kermesse esaltante non solo per gli addetti ai lavori: gli interrogativi sulle maggiori problematiche economiche, politiche e culturali di questi tempi si sono moltiplicati, è urgente discutere e dialogare. Gli interventi saranno caratterizzati, spiegano i relatori, da specificità e concretezza argomentativa, protagonisti ne saranno personalità della stampa e del giornalismo radiotelevisivo, professionisti delle realtà locali insieme a esponenti del giornalismo nazionale e mondiale. Tecnici del settore relazioneranno davanti ad un pubblico attento ma non necessariamente tecnico, desideroso di capire qualcosa in più degli ingranaggi della crisi economica, delle mafie che imprigionano in una morsa l’economia e la politica, della natura del rapporto tra potere e informazione, degli obiettivi della comunicazione. L’idea stessa di coinvolgere volontari che non sono esattamente professionisti o esperti del campo, nasce proprio dalla volontà di richiamare tutti coloro che semplicemente nutrono un interesse vero per l’informazione, l’approfondimento e lo scambio di idee. L’incontro dal vivo rende partecipi, quasi protagonisti di un dibattito mondiale che si condensa in un unico luogo. La macchina si è messa in moto. Scroscio di applausi e smania di mettersi a lavoro. Il Festival sembra già iniziato.

Valeria Mastroianni

  1. Il festival non sara’ ancora cominciato, ma sembra aver gia’ trovato la persona giusta per presentarlo nel più degno dei modi. Brava vale! Complimenti

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