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L’incontro dalle strane affermazioni

Nonostante non sia più al governo da oltre cinque mesi, resta ugualmente il preferito oggetto di discussione di tutti gli italiani. Bambini, giovani, alduti e anziani, tutti ne parlano indistintamente, chi bene chi male, non importa, come direbbe qualcuno, ciò che conta è che se ne parli. Anche al Festival Internazionale del Giornalismo Berlusconi resta un argomento di discussione, precisamente, analizzando i cambiamenti nel mondo dei media dopo la fine del suo impero.
A moderare il dibattito sono stati Luca Sappino e Matteo Marchetti di Ribalda, Radio Popolare Romana, a intervenire, invece, nel corso dell’incontro sono stati Elisa Calessi di Libero, Claudio Cerasa de Il Foglio, Alessandro Gilioli de L’Espresso e Giuseppe Cruciani di Radio 24.
Il dibattito si è animato specialmente tra Gilioli e Cruciani, entrambi fermi nelle loro posizioni contrastanti. In effetti una serie di affermazioni pronunciate dal giornalista di Radio 24 ha riscaldato un po’ gli animi, del resto come si può restare impassibili quando si sente dire che i precari non esistono ma esiste solo la gente che lavora e che non lavora? Un’affermazione piuttosto forte, ma sicuramente non la migliore dell’incontro. Infatti, successivamente, mentre si discuteva riguardo alle avventure del nostro ex premier, Cruciani ha affermato che secondo lui il Presidente del Consiglio è libero di fare ciò che preferisce, la cosa importante è che non si venga a sapere. Non venendosi a sapere, continua Cruciani, nessuno potrebbe incolparlo, non ci sarebbero scaldali e tutti vivrebbero felici e contenti. Come dice il vecchio detto: occhio non vede cuore non duole. L’unico difetto di Silvio Berlusconi, a detta di Cruciani, è stato quindi quello di lasciar trapelare le notizie. Per tutto il resto si suppone che il giornalista di Radio 24 trovi il nostro ex premier un ottimo politico.
Ma Cruciani non è stato l’unico protagonista del dibattito che ha pronunciato affermazioni discutibili, anche Claudio Cerasa, si è impegnato per non passare inosservato. Un buon governatore non deve essere necessariamente una buona persona, l’importante è che sappia fare il suo lavoro. Con queste parole Cerasa si è messo in mostra, ma ciò che mi domando è come può una persona disonesta essere un buon governatore? Come possono i cittadini fidarsi di lui? Domande del tutto spontanee scaturite da simili ambigue affermazioni .
Per fortuna il dibattito non è stato fatto solo di queste tre dichiarazioni, ma è stato ricco di contenuti e di teorie interessanti, come quella sostenuta da Elisa Calessi, secondo la quale, dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, i giornali avrebbero subito un calo di vendite perché incapaci di trovare un nuovo e altrettanto curioso oggetto di discussione.
Parallelamente si è sviluppato anche il pensiero di Gilioli il quale ha sostenuto che, durante i venti anni di governo Berlusconi, i media siano stati immobili, bloccati tra i gossip dell’ex Premier, senza possibilità di evolversi. Invece, attualmente, per quanto le vendite siano diminuite, i giornali hanno ripreso ad avere una grande mobilità e spirito di sperimentazione.
Un dibattito sicuramente interessante, reso anche divertente dalle tragico-comiche affermazioni dei sudetti relatori.

Eleonora Currò

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