Giornalismo online mondiale
In questa edizione del Festival Internazionale del Giornalismo il web e il giornalismo multimediali sono stati ancora una volta al centro di una discussione mondiale sui suoi utilizzi, sulle sue regole e le prospettive. Ma al mondo, non tutti lo sanno, esiste un’associazione che riunisce i giornalisti che lavorano quotidianamente su internet producendo ottimi lavori di giornalismo di inchiesta, partecipativo, statistico. Di questo si è parlato a Il meglio del giornalismo online mondiale nella sala Raffaello dell’hotel Brufani in cui si è presentata la ONA, Online News Association, oltre a riunire i web journalist, assegna ogni anno premi ai lavori migliori e lavora in tutto il mondo per la formazione di nuovi giornalisti pronti ad affrontare la sfida del web 2.0.
Kate King, giornalista per Msn Uk, racconta la storia dell’associazione nata nel 1999: “Siamo nati come un piccolo gruppo ma subito dopo abbiamo anche noi sfruttato la rete per allargarci. La situazione infatti è che oggi contiamo più di 2 mila associati in tutto il mondo, abbiamo una conferenza annuale e organizziamo tantissimi corsi di formazione e di aggiornamento dove ci sono i nostri centri. In America e in Europa. Infatti, abbiamo aperto da poco una parte del nostro sito chiamato ONA Local che permette a tutti i giornalisti di trovare il centro più vicino”.
Durante tutta la presentazione vengono presentati da Carlo Dalla Pasqua, gazzettino.it e membro della ONA, e Mario Tedeschini, del gruppo editoriale l’espresso, alcuni dei vincitori dell’ultima edizione degli online awards. Presente in sala uno dei vincitori: il giornalista tedesco Wolfgang Blau, direttore dello zeit.de, testata di spicco in Germania. I suoi lavori di data journalism sono tutti consultabili presso il sito ufficiale della ONA e su zeit.de e sono stati svolti con un grande team di giornalisti e di ricercatori di dati sui dati che le compagnie telefoniche tedesche memorizzano sui loro terminali, per tracciare i movimenti e le chiamate degli utenti, ma anche sul sovvenzionamento economico delle bombe da parte di Deutsche Bank, e un analisi futurista della demografia tedesca che permette di capire a quale classe sociale si farà parte in futuro nella propria vita.
“Speranze per un giornalismo sempre più openmind e alla portata di tutti. Anche dei tanti studenti che si approcciano a questo tipo di web journalism”.
Daniele Palumbo