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L’era dei social network per i giornali cartacei

Stare al passo con i tempi è la prima regola per un buon giornale, ma farlo, specialmente in quest’epoca in cui tutto cambia così velocemente, non è mai semplice.
Internet  è la nuova frontiera per chi vuol fare giornalismo, la nuova frontiera che sta scavalcando il tradizionale modo di informarsi, lasciando, chi non riesce ad adeguarsi, indietro e in alcuni casi tagliandolo fuori.
Il 63% delle testate giornalistiche cartacee hanno una pagina facebook, che permette loro di essere conosciuti anche tra i più giovani, fra questi a ricoprire il più ampio spessore sono i quotidiani con l’88%, seguiti dai mensili con un 51% e infine troviamo i settimanali con il 48%.

Tra i quotidiani che meglio riescono a stare al passo con i tempi ci sono Repubblica.it e Il Fatto Quotidiano, due giornali che sono riusciti a ricreare una vera e propria vetrina su facebook. Tantissimi “like” per entrambi e, allo stesso tempo, moltissime condivisioni e commenti, strumenti principali di coinvolgimento per le testate. Poco dietro rispetto a questi due big troviamo Leggo, un quotidiano freepress che non li equivale come numero di “like”, ma che è perfettamente in grado di tenere il passo riguardo alle condivisioni e ai commenti. Probabilmente ciò che più importa per un giornale.
L’internazionale detenie il primato tra i settimanali che sono in grado di coinvolgere il popolo di internet, seguito da Vanity Fair, Grazia e L’Espresso. Una testata non troppo conosciuta tra i lettori cartacei che invece sale alla ribalta su facebook è Confidenze, che ha costruito la propria pagina sulla falsa riga di un forum. Questo escamotage consente al giornale di avere una vetrina su internet costantemente aggiornata e in movimento, quasi in maniera del tutto autonoma, grazie all’intervento costante dei lettori. Infine, analizzando i mensili maggiormente presenti su questo social network troviamo Vogue Italia, Repubblica XL e Focus.

Ma facebook non è l’unico socialnetwork in cui è possibile comunicare l’informazione. Altrettanto importante è twitter, anche se in modo completamente diverso: il primo consente alla testata di avere una vera e propria area in cui poter mettere in evidenza i propri articoli, il secondo, è molto più personale. Su twitter, infatti, a comunicare con il pubblico non è la testata, ma sono i giornalisti stessi, con i quali è possibile interagire. C’è una maggiore fiducia da parte degli utenti nei confronti del singolo giornalista, una maggiore fiducia che consente, anche se per vie traverse, alla testata di avere più lettori.
I social network possono essere la chiave di volta per una testata, sia essa conosciuta in tutta Italia o poco famosa, bisogna solo trovare il giusto modo di usarli. Secondo Federico Mello de Il Fatto Quotidiano sono tre i punti cruciali per far muovere una testata su internet: immediatezza del marchio, qualcosa che possa far percepire la testata come libera; il trattare notizie che sui media tradizionali non vengono pubblicate; l’impegno costante per aggiornare e rendere immediato il giornale anche su internet.

Seguendo queste tre regole basilare qualsiasi giornale può puntare a raggiungere grandi risultati, la bellezza di internet sta proprio in questo: parità di diritti per tutti.

Eleonora Currò

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