Italia: terra di Emigrazione o Immigrazione?
Alla fine dell’intervento “Al calore di soli lontani” con Concita De Gregorio e il premio Pulitzer Isabel Wilkerson, riesco a fare acune domande a Concita De Gregorio sul tema delle grandi migrazioni, trattato nell’incontro.
Lei ha parlato della difficoltà in Italia di trattare determinati argomenti riguardanti la nostra storia, secondo lei questa difficoltà è più di natura politica o di perdita di una memoria storica?
Io credo che sia un problema politico e culturale, credo che ci sarebbe bisogno anche in Italia di lavori come quello di Isabel Wilkerson che sono lunghi come abbiamo sentito, richiedono 15 anni di tempo, richiedono finanziamenti molto importanti. Naturalmente c’è poi chi ha le capacità di farle e chi non ce le ha. Non tutti possono scrivere un libro come quello.
Rispetto il tema della resistenza, volevo ricordare che i due fronti non erano equiparati ,c’era un esercito regolare armato e c’erano delle persone disarmate che si sono armate con armamenti di fortuna ed hanno fatto la resistenza. E’ stata una guerra ad armi dispari ed il fatto che l’abbiano vinta i partigiani consente oggi di parlarne.
Lei crede che sia importante fare lavori come questi oggi?
Credo sia molto importante che lo si faccia e che ci siano dei finanziatori, degli editori ,degli sponsor perché mettere tempo e denaro a disposizione di un progetto come questo significa investire nel futuro di un paese, significa conservare la memoria del luogo in cui viviamo, significa dare una legittimità e una casa a questi sentimenti che al momento non ce l’hanno, che sono spesso circondati da vergogna e da paura.
Come vede il tema dell’ emigrazione e immigrazione oggi?
Noi siamo sempre stati una terra di migratori. I nostri padri , i nostri nonni, hanno lasciato l’Italia per cercare delle opportunità. Oggi siamo una terra di accoglienza di emigranti e siamo una pessima terra. Abbiamo perso la memoria. Siamo stati noi i primi ad emigrare soltanto due generazioni fa.
I giovani che arrivano in Italia non sono “delinquenti” come non credo che i nostri giovani che partono dall’Italia verso il nord Europa alla ricerca di lavoro, siano dei “delinquenti” anche se magari sono visti come tali anche li.
Il pregiudizio non guarda in faccia nessuno.
Alessia Colanero