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Il vero giornalismo è quello locale

Se la moneta per finanziare i giornali fosse quella dell’entusiasmo,nel mondo dell’informazione locale sarebbero molti i milionari. Nella stagione di internet e social network, spuntano come funghi in tutta Italia nuovi progetti editoriali territoriali, sulla carta ma soprattutto sul web.

Fondati con un pugno di quattrini e con tanta voglia di fare giornalismo al servizio di una determinata collettività.

Si è discusso di questo, nell’incontro di mercoledì 25 aprile nella sala Lippi della struttura di Unicredit Banca nel centro di Perugia.

Quattro gli ospiti: il veterano Giovanni Maggi de “La Provincia Pavese”, il vulcanico Vittorio Pasteris del giornale web “Quotidiano Piemontese” e collaboratore del laboratorio di studi sulla comunicazione LSDI, il giovane Ivano Porfiri del portale “Umbria24” e Marco Sacchetti dell’agenzia “Dire”.

Nomi per lo più ignoti nel panorama del giornalismo nazionale ma che, nelle città e paesi oggetto delle cronache delle loro testate, vogliono dire molto. Addirittura, come spiega Pasteris: “Ci sono paesi in cui il giornale ricopre un ruolo pari a quello del prete e del sindaco!”. “Il futuro del giornalismo è in mano ai giornali locali”.

Una realtà quotidiana in cui ci si deve conquistare il pane a suon di visite, di click sugli annunci pubblicitari, missioni impossibili alla ricerca di sponsor e tante suole di scarpe usurate per rincorrere l’una o l’altra notizia. “Il vero giornalismo ormai è solo quello che si fa a livello locale” osserva Pasteris. “Viviamo come piccoli roditori, delle notizie che il giornale nazionale dimentica – continua il giornalista del “Quotidiano Piemontese” – e, possiamo assicurare, che ne dimentica tante”.

Emblematica la storia di “Umbria24.it”, fondato 1 anno e mezzo fa da quattro giornalisti (tutti collaboratori di agenzie giornalistiche nazionali diverse) e un fotografo, che dopo una vita di precariato, senza nessuna esperienza di giornalismo su web, hanno deciso di buttarsi in un progetto editoriale in rete. Nel 2011 il sito di notizie, inchieste e webtv, ha contato 2 milioni di visite. “E nel 2012 si prospetta già una crescita consistente, pensiamo di arrivare almeno a 3 milioni di visite”, dice Porfiri, uno dei fondatori.

Certo, la vita non è facile e gli incassi sono quelli che sono. “Ma attorno al giornale si sta creando una vera e propria comunità, una piazza virtuale che non per questo è meno reale. Le persone ci identificano con le notizie che diamo e questo non può che lusingarci”.

“Personalmente consiglio ai giovani di iniziare dai giornali locali – sottolinea Maggi – agli aspiranti giornalisti dico sempre di avere “uno studio e un’idea”: serve portare idee nuove che abbiano un elemento che faccia presa”. “La nostra categoria – continua – non gode del prestigio di un tempo; ma il giovane deve avere la schiena dritta, nell’ambito locale c’è il vis-a-vis con chi hai raccontato”.

Andrea Alfani

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