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Quattro domande a PAOLO LIGUORI

Paolo Liguori, giornalista italiano, attuale direttore di Tgcom, è stato ospite, mercoledì, al Festival e ci ha rilasciato un’intervista.

Che significato ha fare il Festival del giornalismo, radunare tutti questi giovani con un sogno in comune?

E’ fondamentale creare la discussione e il dibattito. E’ importante la discussione soprattutto nei tema di comunicazione, sempre in crescita e sviluppo. Ha senso radunare ragazzi, con un sogno come il giornalismo, per fornir loro una direzione di marcia e far ascoltare interventi di aiuto e di incoraggiamento.

Anche in quest’ultimo dibattito ‘Relatori pubblici e giornalisti, una nuova identità’ si è parlato di un labile confine fra giornalismo e comunicazione. In cosa consiste questa differenza?

Secondo me non si distinguono. Mi fa piacere che si comprenda, finalmente, che il mondo della comunicazione sia un unico calderone, non c’è un mondo separato popolato da  giornalisti, siamo tutti nello stesso girone. Non esiste una seria A e una serie B dei giornalisti. Da evidenziare sono, invece, le caratteristiche che il vero giornalista deve  avere: non può mancare l’attenzione al linguaggio, la velocità nell’ inquadrare le informazione e nel comunicarle. Importante è anche possedere un grande background, con la perenne capacità di adattarsi alle nuove tecnologie, rimanendo così sempre al passo con i tempi.

Lei spesso, sia al Tgcom che nei vari incontri  televisivi, riesce ad “accendere” i  dibattiti. Perché usa la tecnica della provocazione per far nascere discussioni e confronti?

E’ molto importante nel dialogo, capire che cosa pensa il nostro interlocutore. Unica provocazione che ho fatto qui, e che mi sento di ripetere, è “ma pensate che senza di voi ci sarebbe comunque comunicazione?”. Un bravo giornalista direbbe no, un giornalista ancora di scuola direbbe certo che sì, questa è la differenza.

Le chiediamo, infine, un consiglio per tutti noi ragazzi, nuove leve del giornalismo, per imparare nel modo più adeguato questo mestiere.

Divertitevi, godetevi la vita, fate attenzione agli altri e non vi fissate sul giornalismo. C’è sempre da tenere a mente che il giornalismo non è una scatola chiusa. Il mondo della comunicazione offre vie diverse, tante opportunità, guardatevi attorno e sfruttate tutto quello che vi viene proposto, non precludetevi niente.

Annadriana Cariani

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