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Lezioni di giornalismo scientifico/ “Due catastrofi in un anno ( BP e Fukushima ), i giornalisti ambientali come reagiscono?”

In una Sala Lippi gremita di ragazzi provienienti da tutta Italia; Beatrice Mautino comunicatrice scientifica del CICAP,  Sergio Ferraris direttore di  QualEnergia , Marco Fratoddi direttore di “La Nuova Ecologia“, il divulgatore scientifico Andrea Vico e via Skype direttamente da Lugano il “cacciatore di bufale” Paolo Attivissimo hanno dato vita ad un interessante riflessione su come è stato e come dovrebbe diventare il giornalismo scientifico nell’era del web 2.0 che grazie all’assenzza di veri e propi inserzionisti gode di  maggiore libertà.

Ad aprire l’incontro ci pensa Marco Fratoddi dedicando la sua introduzione a come la comunità dei media abbia dato rilievo alla “”catastrofe” di Fukushima, in evidenza l’intermittenza con cui i media hanno riportato le evoluzioni della situazione e di come in passato eventi come quello di Černobyl abbiano influito sulla formazione della nuova generazione di giornalisti ambientali.

Sergio Ferraris si è fatto carico d’informare sul come  attualmente i media si occupano delle questione energetice con una particolare attenzione al nucleare denunciando la scarsa copertura da parte dei media commentando:”Le agenzie di stampa italiane stanno mantenendo un basso profilo sulla questione Fukushima”  e prospettando da parte delle ultime una evasività al quanto preoccupante. Parlando della situazione contemporanea Ferraris riporta  quanto sia difficile al giorno d’oggi fare giornalismo ambientale e cercare di non urtare la sensibilità dell’inserzionista di turno. “Nessuno ammetterà mai di aver scritto con la pistola puntata alla tempia ma sempre più spesso giornalisti che si occupano di ambiente per le maggiori testate scrivono nei commenti vere e proprie notizie utilizzando magari uno pseudonimo”.

Paolo Attivissimo ha ribadito quanto la pressione di alcuni interessi porti a limitare la libertà di espressione e con il suo “non possiamo fidarci dei media tradizionali” invita a verificare con più fonti le notizie che quotidianamente vengono riportate.
La “scettica” per vocazione Beatrice Mautino supporta la tesi di Attivissimo riportando alcune bufale evitabili con un paio di ore d’investigazione menzionando come ultimamente il giornalismo si stia limitando a dare risalto ai lanci d’agenzia senza poi condurre delle indagini a supporto.

La conclusione tocca ad Andrea Vico “compagno di banco” di giornalisti del calibro di Mario Giordano e Marco Travaglio racconta come la scienza sia un contenuto ed esorta gli aspiranti giornalisti al frequentare scienziati in modo di acquisire un metodo scientifico nel trattamento delle notizie. Il “recordman” (ben due: più giovane giornalista ad essere ammesso nell’Unione Giornalisti Italiani Scientifici, e più giovane giornalista ad esserne espulso per motivi disciplinari) racconta come sia riuscito a trovare nuovi modi per divulgare la conoscenza scientifica attraverso l’utilizzo di media anche non convenzionali come il teatro rendendo l’accesso alla cultura decisamente più divertente e coinvolgente.

Diego Anselmi

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