subscribe: Posts | Comments

Il giornalismo d’inchiesta fra rischi e trucchi del mestiere

L’esito è sempre incerto, ma se un lavoro d’inchiesta produce risultati importanti giustifica l’esistenza stessa del giornalismo. È quanto emerso nel workshop sul giornalismo investigativo, che Emanuele Fittipaldi e Lirio Abbate de L’Espresso con Carlo Bonini di Repubblica hanno tenuto presso la Sala delle Colonne.
“La qualità dell’informazione in questo Paese – sostiene Bonini – si è ridotta e continua a ridursi. Ciò porta a considerare d’inchiesta tutto ciò che sa appena di giornalismo”.
Secondo il cronista di Repubblica, per una inchiesta è fondamentale l’originalità del tema e la capacità del giornalista di crearsi un’agenda di contatti, in grado di chiarire i collegamenti fra le informazioni liberamente accessibili, svelare nomi e contribuire a verificare i fatti.
“I giornalisti – ha sottolineato Abbate – possono scrivere di fatti socialmente rilevanti, che la magistratura non può affrontare per l’assenza della rilevanza penale”, ma spesso si scontrano con numerose citazioni civili, “facile arma di intimidazione”.
Fittipaldi ha puntato il suo intervento sul rischio di multe salate previste nel ddl al centro della discussione politica, anche per la sola registrazione di conversazioni private. Una “proposta anticostituzionale”, che Bonini si candida già a violare.

Pasquale Lorusso

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *