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Lirio Abbate, giornalista antimafia

Durante l’incontro Contro le mafie: giornalisti, imprenditori e magistrati” abbiamo incontrato Lirio Abbate, giornalista dell’Ansa di Palermo sotto scorta dopo le minacce subite dalla mafia per aver scritto il libro “I complici”, con Peter Gomez.
Perchè oggi bisogna scrivere un libro per pubblicare un’inchiesta invece di vederla apparire in un giornale?
 Io scrivo per L’ansa e ogni giorno pubblichiamo tantissime notizie,però purtroppo non tutte vengono riportate sui giornalio dalle televisioni. Sulle agenzie ci sono, c’è spazio per questo genere di notizie. I libri sono un modo di approfondirlo, e bisogna saper farlo.Sul giornale molte notizie non vanno perchè forse non fa moda.

E’ solo una questione di share e ascolti quindi?
Si, alcuni prediligono vedere la curva degli ascolti o se c’è uno share invece di privilegiare la qualità o il problema che si vuole affrontare?

Cosa è secondo lei la mafia?
La mafia è mafia perchè ha rapporti con la politica, con la politica è diventata forte ed è riuscita anche ad arrivare in Parlamento negli ultimi decenni e a fare delle leggi in suo favore del popolo della mafia. La mafia infatti ha capito che il sangue non porta grandi guadagni mentre fare affari e stare seduti in posti di governo o istutizionali è piu redditizio.

Cosa cambia nel lavoro di un giornalista essere minacciato e nel mirino della mafia?
Non cambia molto ci si affida allo stato e soprattutto non facciamo scena.

Gerardo Adinolfi

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