Documentario sulle talpe dell’antimafia
Doppio gioco, una docu-fiction sulle talpe dell’antimafia. Unendo il genere del documentario a quello tipico delle fiction i due registi Andrea Vicario e Riccardo Mosca hanno raccontato la storia dell’arresto del re Mida della sanità siciliana, Michele Aiello, e della sue rete di contatti che conducevano al boss Bernardo Provenzano.
Un’indagine difficile quella raccontata nel film, perchè incentrata sulla cosidetta zona grigia. “Le persone che si trovano in un punto di mezzo tra legalità e illegalità, che sono apparentemente legali ma aiutano la criminalità ad espandersi: questi sono i componenti della zona grigia”, ha affermato Riccardo Mosca.
E nella zona grigia sono stati scoperti anche due colleghi degli stessi investigatori, che si sono trovati ad indagare sui loro amici, su persone che stimavano e di cui si fidavano.
Il maresciallo della Dia Giuseppe Ciuro, e il maresciallo dei Ros Riolo passavano informazioni segrete a Michele Aiello, che a sua volta informava i mafiosi a lui vicini.
Giochi di potere che coinvolgevano anche l’allora Presidente della Regione Cuffaro, poi condannato e costretto a dimettersi.
“Non è stato facile girare le scene, quando siamo andati al Palazzo della Regione è come se fossimo entrati in casa di Cuffaro”, hanno dichiarato gli autori.
La docu-fiction, trasmessa anche in prima serata su Rai 3, racconta fatti veri, unendo l’audio originale delle intercettazioni a parti impersonate da attori, in modo da ottenere un risultato più profondo,riescendo ad attirare l’attenzione di più persone rispetto ad un semplice documentario.
Doppio gioco è il secondo lavoro di Mosca e Vicario, che avevano già prodotto Scacco al Re, raccontando la cattura di Provenzano.
“Stiamo lavorando ad un altro progetto, probabilmente sulla ‘ndrangheta”, ha rivelato Mosca ai microfoni della web tv del Festival del giornalismo.
Un altro lavoro importante, che servirà ad informare e mostrare ciò che spesso viene ignorato.
Gerardo Adinolfi.