Essere giornalista in Russia
300 sono i giornalisti che sono scomparsi o che sono stati uccisi dal 1993 al 2009 in Russia ,con questi dati agghiaccianti è cominciata la conferenza sul giornalismo d’invetigativo in Russia.
“La Russia è uno Stato particolare non è una democrazia matura come quelle che conosciamo , in realtà non la si può considerare nemmeno una dittatura è una specie di ibrido non ci sono principi morali” afferma Zygmunt Dzieciolwky di Open Democracy.
Tra gli ospiti c’è Roman Sheleinov del vedomosti in Russia lui non ha mai lavorato con un media controllato e fortunatamente non ha mai ricevuto minacce ,racconta che i giornalisi vengono considerati nemici dello stato e che c’è molta difficoltà nel trovare giornali disposti a pubblicare inchieste scomode.
Anastasia Kirilenko giovane giornalista Russa durante il periodo dell’elezioni ha deciso di infiltrarsi in una serie di riunioni dove spiegavano come falsificare i voti, come la stessa persona aveva la possibilità di votare anche trenata volte lo stesso candidato in questo caso Putin, allora giornalista di radio liberty ma costretta a dimettersi quando l’è stato chiesto di fare del giornalismo più tranquillo.
“Si possono scrivere tanti articoli ma non si ha mai una reazione dal governo in maniera ufficiale o da una parte che sia coinvolta ,’impressione è che si scrive per niente”è ciò che afferma Svetlana Reiter dell’esquire Russia “Mi sto deprimendo scrivo, scrivo ma nessuno finirà mai in tribunale,c’è mancanza di reazione è questo l’aspetto che mi colpisce di più”.
Martina Mignano @Migmartina