Il nuovo giornalismo fondato sui dati assegna i suoi premi

Esponenti di Global Editors Network giunti a Perugia per il Festival del Giornalismo, hanno presentato venerdì 27 aprile nella sala Raffaello dell’Hotel Brufani, i 58 servizi candidati al premio finale di 45mila euro dei Data Journalism Awards.

Sei le categorie di premiazione: Datadriven Investigation (National/Regional), Datadriven Investigation (Local/Regional), Data visualisation and storytelling (National/International), Data visualisation (Local/Regional), Data Driven Application (National/International), Data Driven Application (Local/Regional).

La parte del leone, come c’era da aspettarsi, la fanno Uk con tredici candidati e Usa con venti.
Possibili premiati, tra gli altri, anche da Uganda, Kenya, Filippine.

Tra gli altri, anche due progetti italiani: si tratta di “PeopleMovin” (www.peoplemov.in) presentato da Frog,e di “Toxic Europe” (flarenetwork.org) firmato Flare Network. Il primo è un approfondimento sulle migrazioni mondiali ed è candidato a migliore visualizzazione e miglior modo in cui la storia viene raccontata graficamente.
Per quanto riguarda “Toxic Europe”, si tratta di un’inchiesta sul traffico di rifiuti internazionale e dopo la vittoria al Premio Ilaria Alpi, corre per il Data Journalism Award per la categoria Data Driven Investigation.

Considerando che in Italia unire il giornalismo ai dati non è un costume comune, anzi, praticamente inesistente, si tratta di un bel risultato.
Anche perchè, come afferma Lucy Chambers dell’Open Knowledge Foundation: “accedere ai dati nel vostro paese è maledettamente difficile, quasi infernale!”.
“L’Italia – sostiene Aron Pilhofer, direttore del nucleo “interactive news” del New York Times, – è il paese delle opportunità per il data journalism. Lavorare con i dati in un paese dove non è sviluppato questo tipo di informazione, potrebbe dare un vantaggio immenso a qualsiasi testata”.

Aspiranti giornalisti avvisati.

Andrea Alfani