Zoro e l’informazione “impegnata”
Una chiacchierata flash con Diego Bianchi, visibilmente provato dal tam tam del Festival, a cui ha contribuito nelle ultime due mattinate guidando una rassegna stampa insolita, partecipata e all’insegna della comicità.Per i fan più sfegatati-tra i quali la sottoscritta- c’ era anche ieri sera al Brufani, a cercare di raccontare il proprio lavoro, con autoironia e umiltà. Dai provini del Grande Fratello Diego Bianchi ne ha fatta di strada: argomenti degli suoi ultimi video sono gli immigrati a Manduria. Per questo gli abbiamo rivolto due domande su cosa significa fare informazione ed essere “impegnati”.
“Ciao Diego, una domanda secca: ti ritieni impegnato?”
“Io c’ho una donna effettivamente “e ridiamo insieme “Tu che intendi per impegno, spiegati meglio.‘”
“I tuoi video hanno raccontato L’Aquila, Manduria , Lampedusa, per certi versi temi scottanti, che non tutti trattano nelle loro inchieste. I tuoi video vanno in onda a Parla con Me, programma in cui lo stesso Elio taccia scherzosamente la Dandini di essere l’ultima comunista. “
La parola impegno non mi piace molto, mi sembra più adatta ai cosiddetti intellettuali con la puzza sotto il naso. Quando scelgo un tema prima di tutto voglio approfondirlo per una mia esigenza, è normale che a toccarmi maggiormente siano situazioni problematiche, che poi sono quelle che interessano alla maggior parte della gente. Come tutti ho un mio punto di vista nell’interpretare i fatti. Non so se questo possa definirsi impegno.
Quindi i temi che scegli di raccontare nascono da spunti diciamo personali, oppure è un periodo particolare per cui ti sembra giusto anche insistere sulle paranoie degli elettori di sinistra, oltre che sui fatti di attualità ?
Diciamo l’uno e l’altro, sono esigenze contemporanee che mi guidano alla scelta di un argomento e me lo fanno trattare in maniera particolare.
E questa ossesione per il Pd?
No, non si tratta di un ‘ossessione- ci tiene a sottolinearlo– e tra l’altro l’impersonare i suoi leader non significa che io necessariamente voti per loro alle prossime elezioni, mi metto un po’ nei panni dell’elettorato. Io sono di quelli che è nato in tempo per votare il Pc e sono convinto che una spinta unitaria tra tutte le forze di sinistra sia l’unica soluzione per uscire dallo stallo di questi anni. Dobbiamo arrenderci al fatto che il Partito Democratico ancora oggi costituisce l’unica grande forza di riferimento per la sinistra italiana, con tutti suoi contro, che certo mi diverto a sottolineare.”
Soddisfatta e un po’di fretta per l’emozione lo saluto: “Grazie Diego, sei un grande”
“Grazie a te”
Silvia Colangeli