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RUSSIA:GIORNALISTI IN TRINCEA

Il ricordo commosso di Vitaly Yaroshevski, vice direttore di Novaja Gazeta, della sua collega Anna Politoskaia è ciò che resta impresso nella mente di tutti i presenti alla fine dell’incontro di oggi nella sala stampa dell’hotel Brufani. L’ argomento centrale della conferenza infatti era la libertà di stampa in Russia, supportato da testimonianze autorevoli di giornalisti come Vitaly Yaroshevski e Lidia Yusupova ,che si trovano a vivere nella Russia di oggi le stesse barriere e censure che portarono all’uccisione di Anna. Durante l’intervista di Marcello Greco si sono trattati numerosi temi: primo fra tutti, il più famoso esempio di censura politica, quale l’eliminazione della Politoskaia. Il vicedirettore di Novaja Gazeta ha chiarito molto bene al situazione: la sua collega (che, tra l’altro, faceva parte della redazione della stessa Novaja) era considerata scomoda perché aveva denunciato gli orrori e i soprusi compiuti dall’esercito russo sulla popolazione cecena, un grave smacco per la Russia all’avanguardia che voleva confrontarsi con le potenze occidentali. Yaroshevski ha però precisato che purtroppo il caso di Anna è solo il più famoso, non di certo l’unico: dal 2000 al 2010 sono stati uccisi ben 19 giornalisti, cinque dei quali appartenenti alla Novaja Gazeta. Nonostante ciò, ha poi detto, il giorno dopo l’ uccisione di Anna nessuno si è licenziato nella redazione, ma senza sentirsi eroi, tutti hanno continuato a lavorare serenamente, guidati da quello che lui ha definito “ il dovere professionale, o la semplice onestà”, valori che purtroppo non sono presenti in tutti i giornalisti. L’intervista è poi continuata concentrandosi sul perché della mancanza di libertà in Russia e si è giunti alla conclusione che è l’indifferenza alla base di questo fenomeno, atteggiamento tenuto non solo dagli stessi cittadini russi ma anche dalle potenze occidentali, che ai convegni accennano ai soprusi russi quasi solo per formalità e che sono interessate in realtà solo a gas e simili. Finita l’intervista sono state rivolte domande dagli studenti, alcuni dei quali – io compresa – sono stati colpiti da fenomeni davvero impensabili, come ad esempio la formazione di gruppi giovanili neonazisti o l’inaspettata concorrenza di Medvedev a Putin sui blog. Quesiti ai quali Yaroshevski e Yusupova hanno risposto dando un’ idea della complessità della mentalità del popolo russo. Questo la frase conclusiva del vicedirettore ai giovani giornalisti: fate domande a questi politici e vedrete che piano piano inizieranno a farle anche i cittadini russi. Solo di voi ha paura: il resto lo hanno eliminato già, resta solo la vostra denuncia.

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