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In New Media stat virtus

 

Chi ha paura dei new media?

Chi ha paura dei new media?

Il caro vecchio giornale teme di essere surclassato dai nuovi mezzi di comunicazione?

 

Non se decide di rinnovarsi anch’esso.

L’argomento dell’incontro “SUPERMEDIA L’UNIONE FA LA FORZA”, vuole fare il punto della situazione: è ovvio. stiamo vivendo una crisi strutturale della carta stampata, gli editori si fanno i conti in tasca e vedono che i tempi d’oro delle inserzioni sono finiti.Risparmiano sui giornalisti, sugli inviati sul campo, ma non capiscono che il giornale stampato dovrebbe rimanere il core di un’azienda editoriale.Il centro di una convergenza tra media.E’ vero, i giornali on-line sono molto più utilizzati, più aggiornati e interattivi, ma ciò non significa che dobbiamo abbandonare la bella abitudine di sfogliare il giornale, magari distesi sulla spiaggia o al bar, bevendo un cappuccino.E’ per questo che si deve capire che c’è bisogno di un cambiamento radicale nell’editoria.Perchè non pensare al giornale come fonte di approfondimenti, inchieste e articoli di qualità?D’altra parte, il giornale on-line dovrebbe sfruttare maggiormente le sue potenzialità.Può rivolgersi ad un’ audience internazionale, interagire con il lettore, conoscere lo “share” degli articoli, sviluppare statistiche on-line da cui ricavare informazioni utili.Si possono inserire contenuti multimediali e soprattutto, oltre a citare una fonte, l’ipertesto ci da la possibilità di documentarci in una maniera soddisfacente senza doverci alzare dalla sedia.Il tanto temuto Web 2.0 ha potenzialità enormi anche per quei giornalisti spaventati dal proliferare dei reporter fai-da-te.Abbiamo tutti una fotocamera, o un telefonino e possiamo diventare inviati dislocati in ogni parte del mondo, essere nel posto giusto al momento giusto.Perchè avere paura del consumatore che produce contenuti? Oltre a voler essere informati, vogliamo anche noi riuscire a comunicare fatti, ingiustizie, comportamenti scorretti che vediamo con i nostri occhi.Oltretutto, questa è una mia considerazione molto personale, non tutti riusciremmo a scrivere come Indro Montanelli, quindi un bravo giornalista non ha niente da temere.Certo, blog, social network, siti personali, stanno proliferando come funghi nei giorni di pioggia, ma questa è il WORLD WILD WEB.Tutti possono scrivere, tutti possono inserire immagini.Tutto sta nella qualità dei contenuti.A proposito di contenuti, sono d’accordo con l’intervento di Paolo Liguori a proposito della scarsità di contenuti validi in almeno 1/3 della Rete.Ma internet non è un contenuto, è un contenitore.Anche all’università c’è chi parla di politica, di ambiente o di cinema, ma trovi spesso gruppi che si intrattengono parlando di “Uomini e Donne” o di quanto è efficace la crema anti-cellulite.Sono gli utenti che decidono cosa vogliono.PEOPLE FIRST.

Arianna Terni

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