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Giornali italiani e Social Network (con colpo di scena finale)

Foto: Simona Lodato

Sui social network si comunica, si condivide, si fa notizia; ma in questo contesto che prende sempre più piede, cosa fanno le maggiori testate italiane? Se ne è occupato, Vincenzo Cosenza: il direttore di BlogMeter.it ha condotto una ricerca di tre mesi, da gennaio a marzo 2013, analizzando la presenza su Facebook e su Twitter delle maggiori testate italiane online.

Cosenza ha analizzato un totale di 56 pagine Facebook e 36 profili Twitter presentando i risultati della ricerca durante il Panel Discussion Giornali su Facebook e su Twitter: la situazione italiana. Tra i primi tre siti ci sono repubblica.it, che risulta il più visitato e condiviso in rete; seguono corriere.it e ilfattoquotidiano.it La ricerca è stata condotta tenendo in considerazione diversi parametri, tra cui il numero dei fan o follower della pagina – indice dell’ampiezza della community – e le interazioni che le testate raggiungono con i propri lettori.
Dalla ricerca emerge ancora che le maggiori condivisioni sono foto e link, che ottengono molto successo, a differenza dei video. Queste analisi sono tenute fortemente in considerazione da moltissime testate giornalistiche come monito proprio per migliorare la propria presenza sui canali social.

Rispetto allo scorso anno, le testate che prima sembravano snobbare i social – nel desiderio legittimo di stare al passo con i tempi – ora hanno deciso di avere un proprio profilo su Facebook e Twitter, ma solo una minima rappresentanza è in grado di utilizzarli al meglio; gli altri si limitano a tenere passivamente aperta la pagina. Bisognerebbe investire in esperti di comunicazione come ha fatto Repubblica.it, che non a caso è il sito numero uno sia su Facebook che su Twitter.

In questo scenario viene da chiedersi quale sarà il futuro delle testate nella rete. La stessa Raffaella Menichini di Repubblica.it ipotizza che le notizie lanciate in tempo reale non saranno mai a pagamento, ma che per gli approfondimenti sarà necessaria una tassazione come forma di riconoscimento del lavoro fatto dal giornalista.

Simona Lodato

Durante il Panel non è mancato il colpo di scena: in platea, in prima fila, una donna chiede di intervenire per fare una domanda. Il tono con il quale si rivolge a Peter Gomez, direttore del ilfattoquotidiano.it è indubbiamente amaro. Gli ricorda un articolo uscito sul suo giornale dal titolo: Sonia Topazio, dai set porno ai terremoti: Sì, mi ha raccomandato un politico, sottolineando che la donna in questione era stata ferita e danneggiata da quell’articolo diffamante e che lei stessa poteva confermarlo perché a parlare era proprio Sonia Topazio! In un delirio di toni alti e imbarazzo generale ha dichiarato: “Ho fatto film erotici e non hard” e pretendendo delle scuse ha abbandonato la sala da diva lasciando tutti attoniti.

 

Sabrina Pugliese – @Sabri_Pugliese

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