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La roulette russa del giornalista precario

 “Il giornalismo precario è come la roulette russa”. Con questa metafora Vittorio Pasteris, condirettore del Quotidiano Piemontese, apre uno dei primi interventi del Festival. Quello del giornalismo si mostra ai nostri occhi come un mondo decisamente frammentato. Si parla di diverse categorie, spesso tra loro contrapposte, e la garanzia fornita da un rapporto contrattuale è sempre più una chimera. Al di là dei garantiti, dei privilegiati, della cosiddetta casta, qual è la reale situazione del giornalista precario, profilo in cui purtroppo si riconoscono la maggior parte dei giornalisti italiani? Ciro Pellegrini, giornalista professionista, e Vittorio Pasteris ci forniscono un quadro generale della situazione nazionale.  In questo contesto il Festival diventa un terreno di confronto tra i rappresentati dei Coordinamenti giornalisti precari, dell’Ordine professionale e dei sindacati su temi quali la questione contrattuale, di difficile definizione soprattutto per un giornalista freelance, l’equo compenso e la Carta di Firenze, carta deontologica sulla precarietà nel lavoro giornalistico.

Le prospettive a lungo termine vengono a mancare e chi esercita la professione giornalistica appare come un cittadino di serie B, privo di una qualsiasi garanzia che gli permetta di gettare le basi per costruire il proprio futuro. Viene meno anche la possibilità di  mantenere vivo quel diritto d’informazione e di critica posto alla base dell’ordinamento professionale.

Al microfono si alternano voci diverse e testimonianze personali. Ciascuno racconta la propria lotta alla conquista dei diritti di una figura professionale spesso bistrattata come quella del giornalista. Il giornalista senza identità, senza una propria sede di lavoro, senza un contratto, senza strumenti di tutela adeguati e, per questo, facilmente ricattabile. Nel pomeriggio di ieri una delegazione di Articolo21, Change.org e Libera Informazione insieme ai giornalisti Milena Gabanelli e Paolo Mondani di Report e alla freelance Amalia De Simone, ha incontrato il presidente della Camera Laura Boldrini per consegnare le 120mila firme a sostegno di Report, dopo una querela ricevuta dall’Eni con una richiesta di risarcimento di 25 milioni di euro. Il presidente ha recepito le istanze dei giornalisti sottolineando l’importanza del diritto di cronaca: “Sono solidale con i giornalisti che subiscono pressioni e ricevono richieste milionarie di risarcimento attraverso le cosiddette ‘querele temerarie’, soprattutto se sono precari e senza tutele da parte degli editori. Ritengo che questa materia debba essere presto oggetto di una profonda revisione”, scrive questa mattina il Presidente della Camera sulla sua pagina Facebook, un’importante dimostrazione del fatto che non tutte le orecchie sono sorde all’appello dei giornalisti precari e dei loro organismi rappresentativi. Oggi la professione si muove ben oltre la carta e questo è sintomatico di un cambiamento in scala molto più vasta che, come una frana, investirà prima o poi anche chi oggi può vantare il titolo di contrattualizzato. È una questione che riguarda tutti, da affrontare con coesione e compattezza perché, come recita lo slogan proposto dal video spot realizzato dal Coordinamento giornalisti precari della Campania: “Uniti si vince”.

Viola Bellisai

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