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La storia del giornalismo italiano attraverso gli occhi di Gianni Minà

Gianni Minà a colloquio con Gennaro Carotenuto, docente di storia presso l’università di Macerata,  ha offerto al pubblico una panoramica del giornalismo italiano attraverso la sua attività, che nel corso degli anni lo ha portato a intervistare personalità come Robert De Niro, Fidel Castro, Enzo Ferrari e Maradona.

L’incontro ha avuto come cornice il bellissimo sfondo di Teatro Pavone, nel cuore di Perugia, e ha offerto al pubblico un vero e proprio viaggio nella storia del giornalismo italiano.

Gianni Minà durante l'incontro a Teatro Pavone

“Sono  un tipo molto curioso e per questo sono portato per l’ intervista. L’intervista è un duello con qualcuno che all’inizio non vuole mai dirti niente” è stato il commento di Minà a un’intervista d’archivio ad Enzo Ferrari che “come tutti i grandi vecchi non concedeva facilmente interviste”.

Nonostante la sua lunga carriera, Minà confessa di aver un’intervista nel cassetto. “Sono stato pigro, una pigrizia che i giornalisti non dovrebbero mai conoscere, ed ho perso l’occasione d’ intervistare Nelson Mandela” ha detto il grande giornalista italiano, raccomandando alle giovani generazioni di non cadere preda della stessa trappola.

Concludendo il suo intervento Minà ha inoltre ricordato che il giornalista non deve mai dimenticare di non essere uno scrivano al servizio della classe politica e dei governi ma di conservare sempre e comunque lo spirito critico che porta a scoprire elementi nuovi e mai scontati.

Minà e Carotenuto a colloquio

“Pur osservando la storia da un punto di vista privilegiato, il giornalista non deve mai dimenticare di essere solo una delle tante formichine sulla terra. La lezione più imporante che il giornalismo mi ha insegnato è non avere la presunzione di avere la verità in tasca e di aver capito tutto del mondo”.

L’ultimo consiglio d’oro che Minà ha condiviso con il pubblico è stata una breve lezione su “come assicurarsi uno scoop”. Ricordando la sua intervista a Maradona dopo la sua espulsione dai mondiali americani del 1994, Minà ha consigliato alle nuove leve di tentare l’impossibile e perseverare: “Sapevo che sarebbe stato difficile ottenere un’intervista con Maradona, tuttavia ho incominciato a chiamare il suo hotel a Dallas ed ho continuato fino alle quattro del mattino. Bisognava provarci, se poi non fossi riuscito pazienza”.

Finalmente all’alba Minà riesce a raggiungere Maradona….e il resto è storia.

 Claudia Costa

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