subscribe: Posts | Comments

L’INTRUSO E LO SPINGITORE: NUOVE SPECIE IJF 10

Li avete visti passare per le strette e contorte vie di Perugia, sono una tipologia che torna a popolare il centro storico solo per alcuni giorni l’anno. La loro avvenuta nel paesello varia come varia la Pasqua.

Quest’anno ci sono e ci saranno dal 20 al 25: sono i volontari. Tante piccole grandi persone di tutte le specie, possono parlare italiano, o altre lingue conosciute o altre lingue sconosciute se li trovi dopo 6 ore di ufficio stampa. Ce ne sono varie tipologie. Alcune sono innocue, altre sono davvero molto “particolari”. Esaminiamole una per una:

Tipo 1 – IL FIGHETTO. Questa specie è molto facile da riconoscere, date le sue vesti inconfondibili. Scarpe inamidate, abito inamidato, tutto inamidato. Ha i cappelli al loro posto di prima mattina, il suo abbigliamento non è lasciato al caso. Giacca, cravatta e farfallino nei casi più rari e preziosi, sorriso smagliante. Osserva tutte le donne, pensando di conquistare con sguardo smagliante e flebile stretta di mano la donzella di turno. In realtà, se la ragazza è preferibilmente di occhi chiari amano in realtà specchiarsi al suo interno. E rimangono incantati della propria immagine, attenzione non della donzella di turno. Dalla quindi evidente sessualità ambigua, girovagano fingendosi impegnati quando in realtà usufruiscono delle loro doti di Pr. Li potrai cogliere in flagrante quando al momento dell’assegnazione degli eventi vanno (innocuamente) e ottengono fino al sangue il vip, giornalista gettonato di turno. Loro devono ci tengono a fare l’intervista FAIGA. Loro devono. Nella variante femminile inutile aggiungere l’estrema ricercatezza di borse e scarpe abbinate. Nelle versioni letali, attenzione… è vestito da radical chic.

Tipo 2- LO SFIGATO. Ma come ma non lo vedi? È sempre a fianco a te, e tu non te ne accorgi. Ore ore ore di uffici stampa, se non c’è, è fuori che cerca di fare un articolo, o un’intervista ma puntualmente è pestato a sangue dal fighetto/a di turno. Lui/lei scrive anche bene, si interressa dei panel discussion meno gettonati, e conosce tutti i nomi, ma proprio tutti i nomi di quelli del Festival. Conosce anche il tuo, ma tu non lo conosci. Lo vedi sorseggiare il caffè in penombra e mimetizzato con la sala. All’urlo – Chi mi aiuta a… o alle frasi – Serve gente a…. – o peggio ancora a –Pubblico, montare, cose fastidiose – è quello che si alza contro la sua volontà, semplicemente perché sfigato e il richiedente di turno non lo molla un secondo. Dimenticavo, ieri pioveva: lui la pioggia se l’ha beccata tutta.

Tipo 3- L’IMPEGNATO. Alias Trottola, Taz , Speedy Gonzales. Crede ancora nel giornalismo vero, puro. Pensa che ancora Indro sia accanto a noi. Fa le domande più intelligenti del festival, il più delle volte però sconosciute alla gente presente in sala. Non gode neanche un attimo della livenight perugina. Appena stacca, se si ricorda che ha mangiato, corre nel suo rifugio antiatomico a perfezionare il pezzo, più che per il suo essere (cosa che fa il Fighetto), più per il dovere di cronaca, la giustizia, la pace nel mondo. In realtà il mondo gira comunque e purtroppo l’impegnato non si accorge che da solo non lo può cambiare. La gente che lo incontra lo ammira ma poi torna a sorseggiare o a cazzeggiare come è uso a ora aperitivo, un po’compatendolo. È il più meritevole di attenzioni e riconoscimenti, ma purtroppo lì interviene il Fighetto e nulla più cresce. Riconoscete l’impegnato da look un po’ alla cacchio di cane, ma pericolosamente tendente al radical chic. Lo trovate ovunque, anche se lo avete lasciato due secondi fa al Brufani (perché lui corre). Posta tutto, scrive tutto ma poi non se lo caca nessuno. Nemmeno il tizio che offre i cornetti a colazione.

Tipo 4- L’INTRUSO. Non è volontario, o se dotato di cartellino, ogni volta è sempre la prima volta che lo vedete. Arriva losco alle postazioni pc e le frega. Poco importa se a te serve word press, lui ti dimostrerà (in silenzio) che sta facendo qualcosa di molto utile. E tu acconsentirai senza accorgertene. Ha la borsa gonfia, non di attrezzature e pc ma di gadget raccattati da ogni dove. Ha il potere di evaporare al primo grido di aiuto. Ama passeggiare per corridoi, giardini e sale vuote. Ci va così, giusto perché non ha niente da fare. Quando ha voglia, ma se ne ha voglia, fa i pezzi migliori, superando anche i fighetti, anche senza cartellino. Arriva dove vuole. Lo puoi trovare in sala stampa solo se ci stanno i Baci Perugina. Conosce molto bene l’omino della colazione.

Tipo 5- LO STRANIERO. È tra i volontari più volonterosi che ci sono, peccato che pochi lo capiscano. Perché so’ tutti bravi a fare Hi, De donde eres, etc. etc.. Poi quando si tratta di spiegare che il panel discusssion è spostato alle ore 10.00, attorno a lui si crea il panico. Pensa che Perugia è una bella città italiana, ma che in realtà molti non sanno (a differenza sua) che quell’ospite di turno dell’Armenia ha rischiato la vita 100 volte peggio di Travaglio. Lo vedi felice e in pace col mondo se dotato di cuffiette, dove finalmente sente voci amiche. Se lo straniero è straniera, se racchia avrà molte amiche, se gnocca avrà molti amici, che sperano invano quando in realtà lei è promessa sposa in Irlanda. Quindi è inutile che perdete tempo. Le/Gli piace l’arte e il Festival, un po’ meno Trenitalia. Se vi manda a quel paese, non lo saprete mai. Lui è straniero, peggio per voi se hanno finito le cuffiette. Ieri pioveva, poteva avere i sandali.

Tipo 6- LO SPINGITORE. Senti il suo fiato sul collo, massiccio o talmente minuscolo da passarti sotto le gambe quando sei in fila da un ora al Teatro Pavone. Ha una forza sovraumana. Ex starlette del rugby, tu hai la sfiga di trovarti davanti a lui: o muori schiacciato, o lasci passare. Sarà sempre in prima fila o nei posti migliori da cui inquadrare, scattare o intervistare. Se c’è ressa, attorno a lui c’è maggiore movimento e lamentele sommesse. Poco importa se non farà poi nulla, lui deve essere primo e ti spinge. Nei casi peggiori esistono anche spingitori di spingitori. Come citerebbe qualcuno: spingitori di spingitori… di volontari.

Ogni riferimento è puramente casuale, e non riferito a cose e persone reali. Non è stato ucciso o torturato nessun animale durante questo esperimento. Non è colpa mia se la gente porta i sandali e piove.

SC

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *